In un periodo storico sicuramente particolare dal punto di vista energetico, in cui da un lato vi è una sempre maggiore attenzione per l’ambiente e, dall’altro, il prezzo dell’energia elettrica è non di rado soggetto a forti cambiamenti, divenire parte di una comunità energetica può essere davvero un’ottima opportunità.
Cos’è una comunità energetica
La comunità energetica è sostanzialmente un accordo che può essere posto in essere da persone, come anche da imprese ed enti pubblici, al fine di produrre energia in maniera pulita ed ecosostenibile, ad esempio attraverso degli impianti fotovoltaici, da poter poi condividere.
L’impianto con cui si andrà a produrre energia pulita può essere messo a disposizione di un unico soggetto appartenente alla comunità, oppure può essere fornito da un soggetto terzo; la collocazione del medesimo deve ovviamente essere a norma di legge e deve essere in prossimità dei membri della comunità stessa, siano essi persone fisiche o giuridiche.
È bene sottolineare che la comunità energetica non è un’attività di impresa, anzi accordi di questo tipo impediscono lo sviluppo di un profitto in maniera espressa; si tratta semplicemente di progetti condivisi in grado di garantire vantaggi a tutti i soggetti che ne fanno parte e, al contempo, anche all’ambiente.
I vantaggi di una comunità energetica
I risvolti positivi in termini di ecosostenibilità sono ovvi, dal momento che si evita l’immissione nell’atmosfera di grandi quantità di agenti inquinanti, quali sono, invece, quelli per chi sceglie di divenire parte di queste comunità? Proviamo a menzionare i principali.
Anzitutto vi è il risparmio energetico: poter disporre di energia autoprodotta significa ridurre le spese delle proprie utenze, e ciò può essere utile tanto per il cittadino quanto per un’azienda o un ente pubblico.
Producendo autonomamente energia in maniera “green”, inoltre, è possibile usufruire dei vantaggiosi meccanismi di incentivazione messi a disposizione dal GSE, Gestore Servizi Energetici, tramite cui la comunità può redistribuire l’energia prodotta in surplus.
Come non sottolineare che le comunità energetiche sono un’eccellente opportunità per quei cittadini che non hanno risorse economiche tali da poter realizzare autonomamente impianti fotovoltaici ed infrastrutture analoghe, e questo è un grande punto di forza che rende questi progetti straordinariamente inclusivi, anche dal punto di vista sociale, oltre che preziosi nella diffusione delle metodologie “green” di produzione energetica.
