Il noto incentivo Superbonus 110% è stato nuovamente confermato, e sebbene sia senza dubbio molto conveniente vi sono delle eventuali criticità a cui il contribuente deve prestare attenzione.
Quali sono? Andiamo subito a scoprirlo.
1 – Immobile interessato da irregolarità strutturali
Anzitutto, si potrebbe andare incontro alla revoca del bonus nel caso in cui l’immobile non dovesse risultare regolare.
Per usufruire del Superbonus 110% non occorre attestazione di regolarità edilizia ed urbanistica dell’immobile, tuttavia, in caso di difformità, l’incentivo può assolutamente essere revocato.
Per essere certi che il proprio immobile non sia stato oggetto di alcun abuso, l’ideale è richiedere il relativo progetto di costruzione con relativo titolo presso lo sportello unico edilizia del Comune di riferimento.
2 – Forte incremento dei prezzi dei materiali
Negli ultimi tempi, a causa della guerra in Ucraina e di altri fattori, i prezzi delle materie prime, e di conseguenza di molteplici materiali impiegati nell’edilizia, sono cresciuti in maniera esponenziale.
Sebbene l’incentivo renda comunque conveniente l’effettuazione dell’operazione, oggi avviare dei lavori coperti da Superbonus 110% significa impegnare delle cifre che possono arrivare ad essere perfino doppie rispetto a quanto veniva speso, a parità di lavori eseguiti, appena due anni addietro, e ciò dev’essere tenuto in considerazione.
3 – Banche che hanno esaurito il plafond per la cessione del credito
Come noto, il Superbonus 110% può essere fruito anche tramite la formula della cessione del credito, tuttavia molti istituti bancari hanno cessato il plafond di credito disponibile.
Alla luce di questo, dunque, quando si avviano i lavori bisogna considerare l’eventualità che la liquidità debba essere anticipata personalmente, e questo, unitamente a quanto detto in precedenza circa l’incremento dei prezzi, può rivelarsi tutt’altro che semplice.
4 – Scadenze stringenti
Il Decreto Rilancio, tramite il quale Superbonus 110% è stato introdotto, prevede che l’incentivo sia fruibile anche per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2022, a condizione che al 30 settembre 2022 si sia già concluso almeno il 30% dell’intervento complessivo, includendo anche i lavori non agevolati.
Quest’aspetto è molto importante, dunque chi vuol cogliere quest’opportunità deve assolutamente tenere in considerazione questa scadenza.
5 – Imprese che tendono a “gonfiare” i lavori
È capitato in molteplici occasioni che imprese edili coinvolte abbiano “gonfiato” i lavori eccedendo le richieste del cliente.
Gli esempi, purtroppo, sono numerosi, basti pensare a complesse soluzioni domotiche realizzate presso case di persone anziane tutt’altro che avvezze all’uso della tecnologia.
Il consiglio, dunque, è quello di controllare attentamente quanto descritto dal contratto evitando i lavori non richiesti, ciò è utile anche per ridurre il rischio economico nel caso in cui dovesse registrarsi qualche intoppo nel regolare evolversi dei lavori e nella relativa fruizione del bonus. Per l’efficientamento energetico dei tuoi impianti di riscaldamento e raffrescamento fidati solo di aziende consolidate sul territorio, come Baldina, che ti proporrà sempre e solo preventivi chiari e convenienti.
6 – Imprese con un eccessivo numero di committenti
Non solo i contribuenti, ma anche le imprese edili si sono fortemente interessate al Superbonus 110%, e non stupisce il fatto che alcune di queste aziende abbiano sottoscritto un numero di contratti superiore rispetto alla loro effettiva capacità.
Non solo: molte imprese hanno avviato dei veri e propri “schemi di Ponzi”, pagando un cantiere con la liquidazione dei crediti bancari del cantiere precedente, ciò ha ridotto ulteriormente la loro affidabilità.
Il rischio, in sostanza, è che l’impresa a cui ci si è rivolti rallenti in maniera importante i tempi di esecuzione dei lavori o, ancor peggio, che non riesca ad eseguirli nelle tempistiche previste dalla normativa.