ARERA, Autorità di regolazione per energia reti e ambiente, ha pubblicato la sua consueta Relazione Annuale in cui ha presentato i dati relativi ai consumi di gas naturale in Italia nel 2019, e le cifre sono importanti.
Nello scorso anno, infatti, si è raggiunta la quota complessiva di 71,9 miliardi di metri cubi, cifra che corrisponde a un +2,2% su base annua; l’anno precedente si era registrato un calo dei consumi del -3,2%, di conseguenza con il 2019 tale perdita è stata recuperata, se pur solo in parte.
A contribuire al trend positivo del 2019 sono stati soprattutto i consumi della generazione elettrica, i quali hanno registrato un importante +11% su base annua.
Tutte le altre tipologie di consumo sono rimaste pressoché stabili, mentre per i consumi civili, da intendersi sia come consumi residenziali che del settore terziario, si è riscontrato un calo del -3,1% su base annua, negativo è stato anche il trend dei consumi industriali, ovvero -1,7%.
Con ogni probabilità, a pesare sui trend negativi sono state le condizioni climatiche registratesi nel 2019: l’anno infatti è stato piuttosto caldo nel suo complesso, di conseguenza si sono potuti ridurre i consumi correlati al riscaldamento degli ambienti.
ARERA ha fatto il punto anche sulla situazione relativa all’import, e l’Italia è un Paese che, da questo punto di vista, dipende fortemente da altre nazioni.
Nello specifico, l’Autorità ha riscontrato come nel 2019 si sia raggiunto un picco storico, toccando quota 95,4% per quel che riguarda l’import, percentuale leggermente superiore rispetto a quella registrata l’anno precedente, ovvero 93,4%.
Tutte le nazioni da cui l’Italia importa gas hanno incrementato i volumi dell’export, con la sola eccezione dell’Algeria, per la quale nel 2019 si è registrato un netto -25,6% rispetto all’anno precedente.
La Russia rimane la regina per quel che riguarda le forniture di gas all’Italia, abbracciando quota 46% (l’anno precedente aveva toccato quota 47,7%), per quel che riguarda le nazioni protagoniste dei maggiori incrementi annui figura al primo posto la Norvegia, da cui l’Italia ha importato 3 miliardi in metri cubi in più di tale materia prima, seguita dalla Libia con 1,2 miliardi e dall’Olanda con 0,5 miliardi in più.
La produzione endogena di gas naturale ha registrato, nel 2019, un calo importante, ovvero -10,9% rispetto al 2018, un dato che non stupisce, vista la cospicua crescita dell’import; i cali più netti per quel che riguarda le produzioni italiane sono stati quelli delle produzioni in mare, -13%, in timida ripresa sono invece quelle effettuate su terraferma, con un +5%.
Un dato poco positivo che merita di essere sottolineato è quello relativo ai prezzi: ARERA infatti ha registrato, in Italia, delle tariffe più elevate rispetto alla media dei paesi dell’Unione Europea, e anche la prima classe di consumo, ovvero quella corrispondente a meno di 525,36 m3/a, ha conosciuto un differenziale positivo registrando un passaggio dal -1% del 2018 al +7% del 2019.
Secondo ARERA, infine, in Italia il 44% delle utenze domestiche fa riferimento al mercato tutelato, mentre il restante 56% si rivolge al mercato libero.