Produrre energia in maniera ecosostenibile rappresenta ormai una priorità, d’altronde l’Unione Europea ha posto degli obiettivi ambientali molto stringenti per il prossimo futuro, su tutti la totale “decarbonizzazione” da raggiungersi entro il 2050, di conseguenza è fondamentale far ricorso a fonti rinnovabili.
Tra queste, biometano ed idrogeno giocano un ruolo da protagoniste, andiamo dunque a scoprirle più nel dettaglio.
Biometano
Il biometano è una miscela di gas composta da metano per il 97% che può essere prodotta tramite il trattamento di materiali organici di vario genere, si pensi ad esempio agli scarti alimentari ed agricoli.
Dopo appositi trattamenti e dopo essere stato miscelato al gas di provenienza naturale, il biometano può essere immesso nella rete distributiva senza dover compiere ulteriori procedure.
Questo, unitamente al fatto che gli scarti organici da trattare sono prodotti in grandi quantità da diverse tipologie di aziende, rappresenta un vantaggio non da poco.
Idrogeno
L’idrogeno è un elemento chimico molto abbondante in natura, tuttavia non può essere individuato allo stato puro, ma solo sottoponendo determinate materie prime ad apposite lavorazioni.
Il cosiddetto “idrogeno verde”, ovvero quello prodotto facendo ricorso ad energia rinnovabile, non comporta alcuna emissione di CO2 nell’atmosfera e può essere utilizzato per necessità disparate, dalla produzione di calore a quella di energia elettrica, o anche come combustibile di veicoli commerciali, dunque è una fonte rinnovabile di grande interesse.
Ad oggi il principale limite dell’idrogeno verde è rappresentato dai suoi alti costi di produzione, i quali tuttavia andranno ad attenuarsi nel prossimo futuro: si stima infatti che, entro un decennio, diverrà sostenibile anche da questo punto di vista e sarà dunque un’alternativa molto concreta a cui far riferimento.
Sapevi che gli apparecchi proposti da Baldina per gli impianti termici sono già in grado di bruciare nuovi tipi di combustibile? Chiedi maggiori informazioni.
