I vari bonus edilizi, su tutti il noto Superbonus, hanno gravato non poco sulle casse dello Stato, non a caso non sono mancate, a riguardo, delle polemiche, ma i risvolti positivi di queste misure iniziano a farsi sentire.
Secondo ENEA, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, l’Italia ha registrato un risparmio record pari a ben 3 miliardi di euro nella fattura energetica nazionale relativa al 2022, dato che è ovviamente correlato ai massicci interventi di efficientamento edilizio realizzati proprio grazie ai bonus.
Parallelamente a questo dato, va sottolineato anche che quanto è stato ad oggi possibile grazie agli incentivi statali ha implicato anche una minore importazione di petrolio e di gas. Ciò si è tradotto in una riduzione dei consumi di petrolio stimata in 2,5 tonnellate e in 6,5 milioni di tonnellate di emissioni di CO2 evitate, cifre che avvicinano l’Italia agli obiettivi fissati nella Direttiva europea in materia di efficienza energetica.
Tutto questo, come si diceva, ha sicuramente avuto un costo: il Ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha recentemente sottolineato come la spesa complessiva relativa al Superbonus sia prossima a toccare i 100 miliardi di euro, ma era d’altronde impensabile che misure così draconiane, peraltro ormai imposte dall’Europa, potessero compiersi in maniera “indolore”.
I risvolti positivi, però, iniziano ad essere tangibili, sia in termini di risparmio economico che di ecosostenibilità; Ilaria Bertini, direttrice del DUEE, Dipartimento Unità per l’Efficienza Energetica di ENEA, ha evidenziato come il cospicuo risparmio di 3 miliardi di euro sia dovuto anche all’impennata dei prezzi dell’energia, ma ciò non sminuisce l’importanza di quanto si è riuscito a conseguire e, soprattutto, del percorso che l’Italia ha scelto di intraprendere.