Quella che si sta verificando nei tempi più recenti è una vera e propria “corsa” alle pompe di calore: è questo ciò che è stato evidenziato da Fabrizio Maja, responsabile per la climatizzazione di Mitsubishi Electric.
Bisogna premettere che, a livello di soluzioni per il riscaldamento, l’Italia è ancora un Paese tutt’altro che moderno: su 26 milioni di abitazioni, infatti, 17,5 utilizzano ancora il metano per il riscaldamento, bruciando ogni anno 32 miliardi di metri cubi di gas.
Il cambio di tendenza, tuttavia, ha iniziato ad avviarsi già da un po’ di tempo, ancor prima che le dinamiche geopolitiche europee accendessero un vero e proprio campanello d’allarme per quel che riguarda le forniture di gas nel Vecchio Continente.
In un passato tutt’altro che lontano il ricorso alle pompe di calore avveniva prevalentemente per ragioni di ecosostenibilità, il quale resta tutt’oggi un aspetto di indiscussa importanza. Oggi invece la necessità primaria dei consumatori è quella di ridurre i costi, costi che purtroppo, come si diceva, stanno divenendo insostenibili per tantissime famiglie.
Maja ha sottolineato come, nell’ultimo anno, il mercato delle pompe di calore sia quasi raddoppiato, passando da 290 a 550 milioni di euro, anche in precedenza tuttavia i trend erano in crescita significativa, nell’ordine del 20% l’anno.
Alla luce di quanto si sta verificando, dunque, non stupisce il fatto che questo settore stia divenendo sempre più “affollato”: molte aziende note per la produzione di caldaie a gas, infatti, si stanno oggi spostando verso queste più moderne tecnologie.
Le vecchie caldaie a gas, dunque, andranno gradualmente a estinguersi: l’auspicio è che sempre più abitazioni italiane possano dotarsi di sistemi di riscaldamento efficienti e questo è, d’altronde, uno degli obiettivi prefissati nell’ambito di appositi progetti europei.