Le caldaie a gas saranno presto soltanto un ricordo: la sensazione che questi dispositivi fossero ormai destinati ad essere gradualmente accantonati era già piuttosto accentuata, ma una conferma assolutamente autorevole è recentemente giunta dalla Commissione Europea che lo scorso 15 dicembre ha presentato delle specifiche proposte legislative.
La misura in questione è denominata “Fit for 55” e si pone come obiettivo quello di ridurre le emissioni inquinanti in tutta l’Unione.
Cosa stabilisce la misura europea “Fit for 55”
L’obiettivo è sicuramente ambizioso: entro l’anno 2030, infatti, si dovrà raggiungere una riduzione della presenza di CO2 nell’atmosfera pari al 55% rispetto al 1990, da qui il nome di tale progetto.
Attenzioni specifiche sono rivolte agli edifici cosiddetti “climalteranti”, che sono sicuramente una delle principali cause dell’inquinamento atmosferico: si stima infatti che le emissioni derivanti dal settore edile corrispondano a ben il 40% di tutte le emissioni inquinanti legate al settore energetico.
Sulla base di questo dato eloquente, Fit for 55 ha disposto che i nuovi edifici non dovranno più produrre emissioni inquinanti rilevanti a partire dal 2027 per quel che riguarda gli edifici pubblici e dal 2030 per gli edifici privati.
Nessun futuro per le caldaie a gas
L’alimentazione tramite fonti “green” diverrà dunque indispensabile, di conseguenza le caldaie a gas dovranno essere accantonate del tutto. Proprio per questo motivo, peraltro, la Commissione Europea ha stabilito che a partire dal 2027 nessun tipo di sostegno, dunque nessuno degli incentivi fiscali posti in essere dalle varie nazioni, potrà interessare le caldaie di questa tipologia.
Kadri Simson, commissaria europea all’energia, ha spiegato come queste misure siano la base verso un futuro in cui le caldaie a gas diverranno vietate; la possibilità di proibire completamente l’utilizzo e l’installazione di questi dispositivi, ha spiegato Simson, spetta ad ogni singolo Stato membro, ma quanto previsto da Fit for 55 si rivolge certamente verso questa direzione.
Non c’è che dire, dunque: queste nuove disposizioni non possono essere trascurate e possono senz’altro rappresentare un ulteriore stimolo a compiere il passo di sostituire le caldaie ormai obsolete.
Le alternative più interessanti alle caldaie a gas
Ma quali sono, ad oggi, le caldaie più interessanti che possano costituire una valida alternativa alle caldaie a gas?
Tra queste vi sono sicuramente le caldaie elettriche, in cui l’acqua viene riscaldata da resistenze elettriche senza combustioni a carattere locale, le caldaie a biomassa, che si fondano sull’impiego di combustibili di natura non fossile come legna e pellet, o anche le meno note caldaie ioniche, tecnicamente paragonabili a quelle elettriche, ma contraddistinte dal fatto che il riscaldamento dell’acqua avviene tramite elettrolisi.
L’alternativa più green in assoluto è tuttavia rappresentata dalla pompa di calore, ossia un sistema in grado di prelevare l’energia naturalmente presente nell’ambiente con tre differenti modalità: aria-acqua, scaldando l’acqua dell’impianto di riscaldamento e scambiando calore con l’aria esterna; aria-aria, che funziona come un condizionatore, riscaldando l’aria; geotermica, utilizzando l’energia dell’acqua di falda o del terreno. Le pompe di calore sono utilizzate per il riscaldamento e il raffrescamento soprattutto negli impianti a pavimento, oppure per la produzione di acqua calda. Si tratta di una soluzione che elimina completamente il gas nell’abitazione e consente un ampio risparmio in termini economici, soprattutto se abbinata ad un impianto fotovoltaico. Ovviamente, utilizzando energia rinnovabile, si hanno vantaggi e benefici anche sull’ambiente, eliminando praticamente l’inquinamento.
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