La Legge di conversione del Decreto Legge n.4/2022, ovvero la n.25/2022, ha introdotto una novità molto rilevante per chi usufruisce del Superbonus 110% e di altri incentivi fiscali, ovvero il divieto di frazionamento dei crediti fiscali ceduti.
Prima di entrare nel dettaglio, è utile ricordare che Superbonus 110% offre al contribuente la possibilità di scegliere tra cessione del credito, appunto, e sconto in fattura.
Lo sconto in fattura è una riduzione dell’importo pagato in fattura in proporzione alla percentuale prevista dal bonus, mentre con la cessione del credito il contribuente deve effettuare il pagamento dovuto per i lavori effettuati, ma ha la possibilità di cedere la detrazione ad un istituto finanziario il quale gli restituirà in seguito tutto il dovuto attraverso uno specifico piano di rimborso.
La novità di cui si diceva ha sancito sostanzialmente due aspetti: da un lato la necessità di attribuire un codice univoco al credito fiscale inserito nella piattaforma dell’Agenzia delle Entrate tramite cui si comunica l’opzione che si desidera esercitare, dall’altro appunto il divieto di effettuare cessioni di credito parziali.
La data di riferimento è quella del 1 maggio 2022, di conseguenza per le comunicazioni inviate all’Agenzia delle Entrate in maniera antecedente la frammentazione del credito continua ad essere esercitabile, mentre per quelle successive alla stessa la cessione parziale del credito non è più possibile.
È interessante sottolineare che la formula della cessione del credito non riguarda soltanto il Superbonus 110%, ma anche incentivi fiscali di altro tipo come quelli relativi all’adozione di misure antisismiche, all’installazione di colonnine di ricarica per veicoli elettrici, al restauro delle facciate e altri ancora.
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