Skip links

News

Climatizzazione e Covid-19: i condizionatori aumentano davvero il rischio di contagio?

L’utilizzo del climatizzatore accentua la possibilità di contrarre il Covid-19? Non è la prima volta che ci si pone questa domanda, ma nell’estate in corso quest’interrogativo ha assunto una particolare rilevanza, dal momento che in Italia abbiamo, per la prima volta, un’ondata di contagi nel pieno della bella stagione.

Cerchiamo dunque di fare chiarezza a questo riguardo, spiegando in maniera semplice e chiara alcuni principi che sono stati esposti da autorevoli esperti.

L’uso del climatizzatore è irrilevante nell’ottica del rischio di contagio

Possiamo subito anticipare che l’utilizzo del climatizzatore non rappresenta una minaccia per quel che riguarda il diffondersi del virus, e se lo si afferma è per diverse ragioni.

Un esempio molto efficace per spiegare cosa viene a verificarsi in una stanza in cui è acceso il condizionatore e in cui è presente una persona contagiata è quello di un contenitore d’acqua in cui viene inserito dell’inchiostro.

Se l’acqua viene agitata l’inchiostro si mescolerà molto prima alla stessa, ma il processo di mescolamento avverrà comunque, la differenza è solo in termini di tempo; dal punto di vista pratico, dunque, se in una stanza è presente una persona contagiata, il fatto che il condizionatore sia acceso o spento è irrilevante.

A supporto di quanto appena detto vi è il fatto che le particelle di Covid-19 resistono a lungo una volta disperse nell’aria, secondo gli esperti, ad un’ora dalla loro dispersione vi sarebbe appena un dimezzamento della loro carica infettiva; dunque, se si condivide una stanza con chi è contagiato, le possibilità di contrarre il virus sono da considerarsi alte in tutti i casi.

Ma come si può fare, dunque, per ridurre il rischio di contagio in un ambiente chiuso nel quale vi è almeno una persona positiva?

Per ridurre il rischio di contagio è importante la ventilazione

Come detto in precedenza, nell’esempio del contenitore d’acqua in cui viene inserito dell’inchiostro il mescolamento tra questi due liquidi avverrà in ogni caso, potrà al più essere ritardato, ma è comunque destinato a verificarsi.

Posto dunque che per mantenere l’acqua pulita evitare di agitare il contenitore rappresenta solo una soluzione temporanea, una soluzione reale che possa garantire risultati apprezzabili può semmai essere quella di inserire nel contenitore dell’ulteriore acqua pulita: in questo modo, dunque, le quantità di inchiostro andranno gradualmente a ridursi.

Alla luce di questo, dunque, ciò che può realmente ridurre la possibilità di contagiarsi in un ambiente indoor in cui vi è una persona positiva non è la climatizzazione, bensì la ventilazione, ovvero l’ingresso nella stanza di nuova aria pulita.

Un climatizzatore privo di ventilazione, dunque, è irrilevante per quel che riguarda il rischio di contagio, mentre se è presente la ventilazione, tale dispositivo è da considerarsi utile per prevenire il rischio.

Se si dispone di un condizionatore privo di ventilazione, dunque, il consiglio per ridurre il rischio di contagiarsi non può che essere quello di aprire con buona frequenza la finestra, anche se ciò non può risultare piacevole nelle torride giornate estive e richiederà inevitabilmente uno sforzo energetico superiore per la climatizzazione degli interni.

Infine, mantenere sempre il condizionatore in condizioni ottimali, non può che essere un aiuto. Infatti dispositivo e filtri sporchi saranno probabilmente fonte di altri batteri, escludendo il virus del Covid-19. Programma la manutenzione periodica del tuo impianto di climatizzazione con Baldina: operiamo in provincia di Varese, Milano, Como e Novara.

Condividi su

Come posso aiutarti?

Potrebbero interessarti anche...

Home
Account
Cart
Search