I condizionatori sono dei dispositivi ormai diffusissimi, assolutamente indispensabili se si vuol godere di temperature confortevoli durante i mesi più caldi dell’anno, ma come funzionano?
Non è frequente porsi una domanda del genere, andiamo dunque a scoprirne la risposta senza utilizzare termini troppi tecnici.
Le due parti di cui il condizionatore è composto
Iniziamo col dire che un condizionatore si compone di due elementi fondamentali: la parte esterna, che viene appunto installata all’esterno dell’edificio, nella grande maggioranza dei casi a parete, e la parte interna.
La parte esterna è quella che contiene il “motore” da cui si avvia il processo di raffrescamento degli ambienti interni, mentre quella interna, nota anche come “split”, è quella in cui si verifica un processo di evaporazione.
L’evaporazione è appunto il processo fondamentale grazie al quale si riesce ad ottenere l’abbassamento delle temperature degli ambienti interni, andiamo ora a scoprire perché.
Il ruolo del gas refrigerante nel funzionamento del condizionatore
Il funzionamento dei condizionatori è paragonabile a quello dei frigoriferi: in entrambi gli articoli tecnologici, infatti, ricopre un ruolo fondamentale uno speciale gas refrigerante, che viene sottoposto a dei cicli di refrigerazione.
Il gas utilizzato nei condizionatori presenta delle caratteristiche fisiche particolari, specifiche per l’utilizzo, e durante il processo di raffrescamento non vede modificarsi soltanto la sua temperatura, ma anche il suo stato, dal momento che in un determinato step, come vedremo, diviene liquido.
I vari step del processo di climatizzazione
Nella fase iniziale, tale gas viene dapprima sottoposto ad un processo di compressione, grazie al quale ne vengono innalzate temperatura e pressione, dopodiché viene incanalato nelle strette serpentine del condensatore.
È in questo step che si verifica, appunto, la condensazione, ovvero il passaggio dallo stato aeriforme a quello liquido, successivamente il liquido attraversa l’evaporatore, in cui si verifica quel processo di evaporazione che sprigiona temperature fresche negli ambienti interni.
Il processo va dunque a ripetersi: il gas viene soggetto a compressione, passa attraverso il condensatore che lo trasforma in stato liquido per poi essere sottoposto nuovamente ad evaporazione.
È in questo modo dunque che negli ambienti interni si riesce a raggiungere, o semplicemente a mantenere, la temperatura desiderata.
L’utilizzo efficiente del condizionatore
È sempre utile ricordare che il condizionatore va utilizzato in maniera adeguata, sia per non eccedere nei consumi energetici e sia per scongiurare l’eventualità che possa divenire poco salutare.
La raccomandazione è quella di non regolare mai la climatizzazione a temperature più basse di oltre 7°C rispetto alla temperatura esterna, inoltre è possibile mantenere la temperatura desiderata anche laddove il climatizzatore non sia acceso in maniera costante.
Da questo punto di vista possono rivelarsi assai utili le funzioni dei modelli domotici di ultima generazione, i quali consentono non solo di gestire il dispositivo in maniera pratica e precisa, ma anche di programmarne accensione e spegnimento senza dover compiere azioni manuali.
Durante la notte, inoltre, quando il calore tende ad essere meno accentuato, può essere una buona idea quella di evitare la funzione raffrescamento optando per la semplice deumidificazione; nei mesi più caldi, infatti, è proprio l’elevata umidità a causare sensazioni spiacevoli e difficoltà nel sonno.
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