ivere in un condominio significa essere parte di una vera e propria comunità, di conseguenza chi acquista un appartamento in un edificio come questo acquisisce dei diritti, come ad esempio il fatto di divenire comproprietario di alcuni spazi comuni, e anche una serie di doveri.
In Italia i condomini sono davvero numerosi: la quantità di persone che vive nei condomini corrisponde ad un’altissima percentuale della popolazione, e va rilevato che molti di essi sono piuttosto obsoleti sul piano energetico, di conseguenza è tutt’altro che raro che nelle assemblee condominiali si parli della possibilità di eseguire degli interventi di efficientamento.
È utile ricordare che, se un condominio si compone di oltre 10 condomini, deve necessariamente istituire un regolamento, dunque un insieme di norme a cui tutti devono attenersi.
Ogni condominio stabilisce il suo regolamento in modo libero, fermo restando ovviamente che in qualsiasi condominio sarà sempre necessario comportarsi con senso civico e rispettando gli altri, e il regolamento deve essere firmato ed approvato da tutti i condomini.
Sono sicuramente degli ambienti molto interessanti le parti comuni condominiali, le quali possono corrispondere all’atrio, alla portineria, ai cortili, ai locali adibiti a lavanderia, alle scale, solo fare alcuni esempi.
Su tali parti comuni il singolo condomino può apportare delle innovazioni, a condizione che le medesime migliorino la fruibilità e la godibilità dello spazio a beneficio di tutti e che non compromettano in alcun modo la stabilità e la sicurezza.
Avere ben chiaro cosa si intende per parti comuni è molto utile per comprendere a fondo determinate tipologie di processi di efficientamento energetico condominiale, come è il caso dell’installazione di impianti fotovoltaici.
Si è soliti credere che l’installazione di pannelli fotovoltaici per la produzione di energia elettrica sia un’opportunità interessante per le abitazioni indipendenti; in effetti è così, ma anche un condominio può trarre grande giovamento da un’innovazione come questa.
Anche in questo caso, infatti, il condominio può provvedere autonomamente al fabbisogno energetico endogeno, eliminando in modo definitivo i costi delle utenze o quantomeno riducendoli in modo importante, a beneficio di tutti i condomini.
Nel caso in cui un condomino scelga di installare, presso il proprio appartamento, un impianto individuale, l’assemblea condominiale non può vietarglielo, ma devono tuttavia sussistere alcune condizioni: alcune restrizioni possono essere imposte laddove si ritenga che l’impianto del condomino comprometta la stabilità, la sicurezza o anche solo il decoro dell’edificio.
Nel caso in cui si stia valutando la possibilità di installare un impianto fotovoltaico condominiale, invece, la decisione deve essere presta in assemblea sulla base del criterio cosiddetto della maggioranza alleggerita: l’approvazione definitiva all’installazione avviene nel momento in cui la maggioranza dei condomini è favorevole, ma con un’ulteriore condizione, ovvero che tale maggioranza corrisponda ad almeno un terzo dei millesimi condominiali.
Abbiamo fatto riferimento al fotovoltaico in quanto è senza dubbio la tipologia di energia rinnovabile più nota e diffusa, ma quanto detto fino ad ora vale anche per altri sistemi di produzione di energia pulita, come ad esempio l’eolico.