Le novità previste dal Decreto Rilancio, il quale prevede agevolazioni pari al 110% su varie tipologie di spesa riguardanti gli immobili, potrebbero rivelarsi assai preziose per la riqualificazione degli immobili storici e, in generale, degli antichi borghi.
Il Superecobonus, così è stato battezzato questo nuovo e ghiotto incentivo, può infatti riguardare anche quegli edifici sottoposti ai vincoli previsti dal codice dei beni culturali e del paesaggio, nello specifico dal Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, proprio come a quelli che devono soggiacere a determinati regolamenti ambientali, edilizi e urbanistici.
Il Decreto Rilancio prevede che per una vasta gamma di interventi, come ad esempio l’installazione di pannelli fotovoltaici, l’incentivo ad oggi fissato al 50% possa raggiungere quota 110% per tutti gli immobili che, appunto, non possono essere sottoposti a interventi troppi invasivi, con la condizione che a lavori compiuti l’immobile in questione raggiunga una classe energetica almeno due volte superiore a quella precedente.
Per tali ragioni, dunque, si ritiene che il Decreto Rilancio possa riqualificare tantissimi borghi italiani, è d’altronde emblematico che in Italia vi siano ben 5.552 Comuni “fantasma”, in cui vi è almeno una casa vuota ogni due case occupate.
In tale ottica sono state attuate diverse campagne mirate, si pensi ad esempio a quelle in cui si è prevista la vendita di immobili al prezzo simbolico di 1 euro, ma quanto previsto dal Decreto Rilancio potrebbe essere assai prezioso in tale ottica.
UNCEM, Unione Nazionale dei Comuni delle Comunità degli Enti Montani, ritiene che se si popolasse appena il 15% di tali abitazioni vuote si registrerebbero ben 300.000 abitanti in più, inoltre le opere di adeguamento degli immobili potrebbero avere un valore complessivo di 2 miliardi di euro, dando peraltro lavoro a molteplici addetti.