Parlamento Europeo, Consiglio Europeo e Commissione Europea hanno raggiunto negli scorsi giorni degli accordi relativi alla Direttiva Case Green, finalizzata a rendere più efficienti gli edifici del continente e, di conseguenza, a ridurre l’impatto ambientale.
Gli obiettivi sono stati resi sicuramente più “morbidi” rispetto alle premesse iniziali, che risultavano, ai più, davvero complesse nel loro raggiungimento; tuttavia, non mancano delle disposizioni rigorose ed imminenti.
La riqualificazione degli edifici
Per quanto riguarda la riqualificazione degli edifici, anzitutto, è stato disposto che gli stati membri debbano ristrutturare entro il 2030 il 16% degli edifici con prestazioni peggiori, percentuale che dovrebbe poi salire al 26% entro il 2033.
Ogni Paese potrà raggiungere tale obiettivo stabilendo liberamente le proprie regole interne, come è d’altronde tipico di ogni direttiva europea, inoltre determinati tipi di immobile, come ad esempio gli edifici storici o le case vacanza, potranno essere esonerati dai suddetti obblighi.
Addio alle caldaie a gas
Con la Direttiva Case Green, l’Unione Europea conferma di voler dire addio alle caldaie a gas: nel 2040, infatti, ne sarà vietata sia la produzione che la vendita.
Il tempo per adattarsi a questa nuova disposizione, dunque, è molto lungo, tuttavia c’è un altro aspetto da sottolineare, il quale prevede degli effetti molto più immediati: a partire dal 2025, infatti, tutte le tipologie di caldaia alimentate tramite combustibili fossili non potranno essere oggetto di incentivi fiscali.
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I pannelli solari obbligatori
È stato inoltre previsto un obbligo di installazione di pannelli solari che dovrà essere realizzato entro il 31 dicembre 2026 su tutti i nuovi edifici pubblici e non residenziali con superficie utile superiore a 250 metri quadri, e dal 2030 su tutti gli edifici pubblici di superficie superiore a 250 metri quadri.