Il disegno di legge di Bilancio introduce importanti modifiche all’Ecobonus, con impatti significativi su tutti i lavori di efficientamento energetico. Dal 2025, infatti, la detrazione scenderà al 50%, un cambiamento che contrasta con le indicazioni della direttiva europea “Case green” (Energy Performance of Buildings Directive – EPBD), che mira a ridurre l’uso di tecnologie alimentate da combustibili fossili.
Detrazioni differenziate: 50% per le prime case, 36% per le altre
Una delle principali novità riguarda la distinzione tra le abitazioni principali e le altre proprietà. A partire dal 2025, i proprietari che risiedono nella propria abitazione principale potranno beneficiare di una detrazione fiscale del 50% per tutti gli interventi di efficientamento energetico. Tuttavia, per gli altri immobili, la percentuale scenderà al 36%, allineandosi alle detrazioni previste per le ristrutturazioni ordinarie.
Tecnologie coperte dall’Ecobonus
Attualmente, l’Ecobonus copre una vasta gamma di interventi legati al miglioramento dell’efficienza energetica. Tra questi rientrano:
- Caldaie a condensazione
- Pompe di calore
- Sostituzione di infissi
- Schermature solari
- Sistemi ibridi
- Interventi strutturali quali i cappotti termici
Oggi, queste tecnologie beneficiano di aliquote agevolative variabili, che vanno dal 50% all’85%, a seconda della tipologia di intervento. Tuttavia, il disegno di legge stabilisce che, dal 2025, la detrazione sarà uniformata al 50% per tutte le soluzioni coinvolte.
Calendario delle detrazioni: cosa cambia nel 2025
Secondo quanto previsto dal disegno di legge, l’Ecobonus sarà valido per le spese documentate nel triennio 2025-2027, ma con aliquote variabili. Nel dettaglio:
- Nel 2025, la detrazione sarà fissata al 50% per le abitazioni principali e al 36% per gli altri immobili.
- Nel 2026, lo sconto sarà ridotto al 36% per tutti i lavori.
- Nel 2027, la percentuale scenderà ulteriormente al 30%.
È importante ribadire che le agevolazioni fiscali saranno accessibili solo per le spese sostenute dai titolari di diritto di proprietà o di diritto reale di godimento sull’unità immobiliare.
L’incompatibilità con la direttiva europea “Case green”
Il nuovo assetto proposto dall’Italia va in contrasto con la direttiva europea “Case green”, che impone agli Stati membri di non concedere agevolazioni fiscali per l’acquisto o l’installazione di caldaie alimentate da combustibili fossili a partire da gennaio 2025. Nonostante questo obbligo, il disegno di legge di Bilancio non prevede la sospensione degli incentivi per queste tecnologie, dimostrando l’intenzione del Paese di proseguire su una strada autonoma rispetto alle direttive europee.