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Emilia Romagna: attivo dal 1 ottobre il Piano Aria

Dallo scorso 1 ottobre è attivo in Emilia Romagna il “Piano Aria”, il quale ha come obiettivo quello di ridurre le emissioni di polveri sottili nell’atmosfera, elementi che, come noto, sono inquinanti.

Piano Aria impone anzitutto alcune limitazioni alla circolazione dei veicoli, la quale è prevista dal lunedì al venerdì dalle 8:30 alle 18:30 oltre alla prima domenica del mese, la cosiddetta “domenica ecologica”.

Tale limitazione riguarda tutti i mezzi di trasporto a diesel e benzina, inclusi i ciclomotori ed i motocicli.

Non hanno modo di circolare i veicoli a benzina “pre-euro” ed Euro 1, mentre per quanto riguarda i veicoli a diesel la limitazione abbraccia anche quelli Euro 2, Euro 3 ed Euro 4; sono inoltre esclusi dalla circolazione tutti i ciclomotori ed i motocicli “pre-euro”.

Via libera invece per i mezzi alimentati a gpl o a metano, per quelli elettrici, per quelli ibridi; sono previste alcune deroghe per mezzi destinati ad usi speciali, allo stesso modo è consentita la circolazione ai veicoli adoperati tramite carpooling.

Il carpooling è sostanzialmente una condivisione del veicolo tra persone che hanno la necessità di compiere il medesimo tragitto, e questo è sicuramente un approccio che consente di ridurre le emissioni inquinanti; affinché il veicolo possa circolare in virtù del carpooling è necessario che abbia a bordo almeno 3 persone.

Tale limitazione riguarda tutti i centri urbani con oltre 30.000 abitanti e tutti i comuni appartenenti all’agglomerato urbano di Bologna, ovvero appunto Bologna, Calderara di Reno, Casalecchio di Reno, San Lazzaro di Savena e Castel Maggiore.

Piano Aria prevede delle limitazioni anche per quel che riguarda il riscaldamento, a cominciare dal fatto che è fatto divieto di utilizzare sistemi di riscaldamento a biomasse, come ad esempio legna, cippato e pellet, per quel che riguarda il riscaldamento domestico.

Nello specifico sono vietati gli impianti a legna o pellet dalla categoria inferiore o uguale a una stella laddove in casa vi sia un sistema di riscaldamento alternativo o se l’impianto si trova ad almeno 300 metri dal livello del mare.

Possono tranquillizzarsi, dunque, gli utilizzatori di sistemi a biomasse le cui abitazioni sono poste a oltre 300 metri rispetto al livello del mare, nonché i proprietari di abitazioni in cui il solo sistema di riscaldamento disponibile è, appunto, quello a biomasse.

Il Piano Aria prevede un’ulteriore restrizione, ovvero nega la possibilità di installare nuovi impianti con classe emissiva inferiore a 3 stelle e impedisce l’utilizzo di pellet non certificato.

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