La produzione di idrogeno pulito è in crescita, e ciò non può che essere positivo per l’ambiente, ma l’utilizzo di tale gas riuscirà a diffondersi in maniera efficace sul mercato? Può davvero essere, questa, una chiave preziosa per raggiungere gli ambiziosissimi obiettivi “green” che l’Unione Europea ha fissato per il prossimo futuro?
Uno studio condotto da BloombergNEF ha cercato di rispondere proprio a questi quesiti: andiamo dunque a scoprire che cosa è emerso.
Anzitutto, è fuori di dubbio il fatto che la valorizzazione dell’idrogeno pulito sia entrata nel vivo, e le stime per il futuro sono importanti: si ritiene infatti che nel 2030 la produzione di tale gas sarà pari a 30 volte i livelli odierni.
Sebbene si stia evidentemente parlando di una crescita assai cospicua, secondo BloombergNEF non mancano delle criticità, a cominciare dal fatto che appena il 12% della capacità di produzione di idrogeno prevista per il 2030 ha identificato un compratore.
Tale cifra è superiore di un punto percentuale rispetto al dato relativo allo scorso ottobre, ma è da considerarsi ancora troppo bassa.
Allo stesso tempo, è utile sottolineare che solo 1/10 del volume contrattuale è vincolante, ciò sta a indicare che molte delle negoziazioni in atto si trovano ancora in una fase preliminare.
Anche i dati relativi agli investimenti destano qualche perplessità: ad oggi, infatti, solo il 5% della capacità di produzione annunciata sarà operativa per l’anno 2030.
Anche da questo punto di vista si registra un importante “segno +”, basti pensare che nel 2022 tale percentuale ammontava ad appena l’1%, ma risulta chiaro che ci sia ancora molta strada da fare.
Concludendo, dunque, si può affermare che le produzioni di idrogeno pulito sono in forte crescita, crescita che aumenterà ulteriormente negli anni a venire; tuttavia, sono necessari maggiori investimenti nel settore e BloombergNEF auspica, in tale ottica, anche l’introduzione di forti incentivi.