L’esigenza di sostituire una caldaia vecchia e poco efficiente è comune a tantissime persone, e compiere questo passo non può che essere positivo.
Un dispositivo più performante, infatti, è senza dubbio in grado di garantire dei consumi ben più ridotti, ciò implica una cospicua riduzione delle spese; a ciò si aggiunge il fatto che una caldaia più efficiente rappresenta una scelta ottimale anche nell’ottica del rispetto ambientale.
Al di là del fatto che, come detto, la sostituzione di una caldaia obsoleta sa essere un vero e proprio investimento, non mancano le opportunità in grado di rendere quest’acquisto ancor più vantaggioso.
Per il consumatore le alternative sono fondamentalmente due, il Conto Termico e le detrazioni fiscali, scopriamo subito che cosa le distingue.
Il cosiddetto Conto Termico è un incentivo previsto per interventi di efficientamento energetico e per l’impiego di fonti rinnovabili.
Sono diversi, dunque, i casi in cui il cittadino può usufruire del Conto Termico: se si installano pannelli solari termici, ad esempio, oppure se si esegue la sostituzione di una vecchia caldaia con pompe di calore o sistemi ibridi o con caldaie a biomassa, o ancora per la sostituzione di scaldacqua elettrici con moderni modelli a pompa di calore.
Questo contributo viene erogato dal Gestore Servizi direttamente su conto corrente, non nella dichiarazione dei redditi come avviene invece nelle detrazioni fiscali, inoltre i contributi di importo inferiore a 5.000 euro vengono di norma riconosciuti in tempi piuttosto brevi, oltre che in un’unica soluzione.
La misura delle detrazioni fiscali è stata confermata anche per l’anno 2019 tramite la Legge di Bilancio, e l’ammontare di tali detrazioni varia a seconda dei casi.
Il bonus ammonta al 65% se si procede con l’installazione di una caldaia a condensazione appartenente alla classe A in associazione a sistemi di termoregolazione evoluti di classe V, VI o VIII, oppure se si sostituisce un impianto di climatizzazione obsoleto con sistemi ibridi già concepiti dal produttore per far convivere caldaia a condensazione e pompa di calore.
Tale incentivo ammonta al 50% se semplicemente si sostituisce l’impianto di climatizzazione con una caldaia a condensazione appartenente alla classe A, è dunque evidente che è possibile cogliere questi interessanti incentivi statali solo per l’acquisto di caldaie di efficienza A.
Le detrazioni fiscali sono assolutamente disponibili anche per quel che riguarda interventi di efficientamento energetico che coinvolgono l’intero condominio.
A tal riguardo si può sottolineare anzitutto che è prevista una detrazione del 50% per l’installazione di una nuova caldaia a condensazione eseguita in concomitanza di interventi per il recupero edilizio di abitazioni o parti comuni di condomini entro un tetto massimo di spesa pari a 96.000 euro, se l’efficientamento energetico riguarda l’edificio condominiale nel suo complesso, invece, le detrazioni potranno ammontare al 70% o al 75% fino alla data del 21 dicembre 2021.