I sistemi a pompa di calore possono incrementare in maniera importante l’efficienza energetica di un immobile; il loro costo, tuttavia, non è trascurabile. Di conseguenza è certamente opportuno sviluppare un quadro chiaro circa l’effettiva convenienza di un’operazione simile.
È utile premettere che in Italia è stato registrato, relativamente all’installazione di questi sistemi, un trend piuttosto chiaro, che è stato riscontrato in tutto il Vecchio Continente: nel 2022, infatti, la crescita è stata davvero esponenziale, per poi ridursi drasticamente nel 2023.
Tale flessione ha una spiegazione piuttosto chiara, individuabile nell’importante ridimensionamento del vantaggiosissimo incentivo Superbonus 110%.
Lo studio di RSE: due ipotetici immobili e diverse possibili configurazioni
Quanto all’effettiva convenienza che l’installazione di una pompa di calore può garantire, si segnala un interessante studio condotto da RSE, Gruppo di Ricerca sull’Efficienza Energetica.
Lo studio ha preso in considerazione due ipotetici immobili, una casa unifamiliare e un appartamento condominiale: per entrambi è stata effettuata sia una stima relativa ad una versione risalente al periodo 1960-1980 ed una per una versione degli anni Novanta, rivolgendo il focus a tre distinte zone climatiche, quelle di Napoli, Roma e Milano, rispettivamente C, D ed E.
Ulteriore elemento di distinzione è stato quello tra abitazione “tradizionale bifuel”, in cui si impiega il gas prettamente per servizi di riscaldamento, ASC e cottura dei cibi, dove la caldaia tradizionale è rimpiazzata da un modello più efficiente, e abitazione “full electric”, dove tutti i servizi sono alimentati elettricamente, ma con approcci differenti alla riqualificazione.
I costi minimi e quelli massimi della pompa di calore
Anzitutto sono stati analizzati i costi dell’investimento, quindi quelli relativi all’acquisto, e alla relativa installazione, dell’impianto.
Sia per le abitazioni monofamiliari che per i condomini la spesa minima è risultata essere 10.400 euro, i massimali invece raggiungono nel primo caso i 19.800 euro e nel secondo i 17.700 euro, tenendo sempre in considerazione le diverse configurazioni che possono verificarsi sulla base dei parametri menzionati in precedenza.
Il risparmio in bolletta: percentuali molto più alte per le abitazioni unifamiliari
Il risparmio in bolletta rappresenta in tutti i casi una certezza.
Secondo RSE, i risparmi più importanti si riscontrano nelle abitazioni unifamiliari, raggiungendo il 40%, una percentuale, questa, che può incrementarsi ulteriormente fino a raggiungere il 57% se vengono congiuntamente adoperati dei moduli fotovoltaici.
Per gli interventi relativi ad immobili condominiali, le percentuali sono da considerarsi indicativamente dimezzate.
La complessiva convenienza dell’intervento per l’installazione di una pompa di calore: ecco cosa sapere
Ma qual è la reale convenienza di una simile operazione?
Per rispondere a questa domanda, RSE ha elaborato un parametro specifico denominato VAN, Valore Annuale Netto.
Considerando i prezzi energetici rilevati nel mese di aprile 2024 e i bonus energetici disponibili in tale mese, nelle abitazioni monofamiliari il VAN si è rivelato sempre positivo: dunque l’installazione di una pompa di calore è da considerarsi sempre conveniente.
Non solo: tanto più in tali abitazioni i consumi energetici sono elevati, tanto più elevata diviene la convenienza.
Nelle abitazioni condominiali, dove i consumi energetici sono di norma inferiori, il VAN risulta invece negativo, e lo stesso si può dire di tutte le operazioni che vengono compiute senza usufruire di incentivi: in tali casi, infatti, un lasso temporale di 15 anni non risulterebbe sufficiente per rientrare dell’investimento.
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