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Le novità dell’accordo che revisionano la Direttiva case green

Direttiva case green sospesa

TITOLO: DIRETTIVA CASE GREEN

Sottotitolo: Le novità dell’accordo che revisionano la Direttiva case green
Dopo mesi di trattative e discussioni la revisione della “Energy performance of buildings directive (Epbd)”, meglio nota come
Direttiva Case Green, è giunta al suo atto finale. Infatti la negoziazione tra Parlamento, Consiglio e Commissione europea ha
portato ad un accordo sul testo della Direttiva che dovrà successivamente essere approvata per concludere definitivamente la
procedura di revisione della stessa.
Le complicazioni avute in questi mesi si focalizzavano su tre principali punti di discussione, ovvero:
• Eliminazione dei combustibili fossili.
• Obbligo di solare sui tetti.
• Target di ristrutturazione.
Analizziamo l’accordo raggiunto su questi tre punti.
Eliminazione dei combustibili fossili: uno dei punti più discussi negli ultimi anni e sicuramente vitale per raggiungere gli obiettivi
a lungo termine. Nello specifico l’accordo prevede di includere nei Piani Nazionali di ristrutturazione una tabella di marcia, che
avrà l’obiettivo di eliminare gradualmente le caldaie a combustibili fossili negli edifici entro il 2040.
Obbligo di solare sui tetti: in questo caso l’accordo prevede l’installazione di solare negli edifici di nuova costruzione, in quelli
pubblici esistenti, e in tutti quegli edifici esistenti non residenziali che subiranno una ristrutturazione che richiede
un’autorizzazione, quale ad esempio il permesso di costruire autorizzato dal comune di competenza.
Target di ristrutturazione: questo punto è certamente l’elemento fondamentale della Direttiva Case Green e l’accordo raggiunto
prevede di abbandonare la precedente idea delle classi energetiche minime da raggiungere per gli edifici, uguali per tutte le
nazioni europee.
Con la nuova formula la gestione passerà invece ad ogni paese membro che dovrà stabilire come procedere, in modo
autonomo, seppur con l’obiettivo di raggiungere, entro il 2050, le emissioni zero. Si interverrà quindi per ridurre il consumo
energetico degli edifici residenziali e questo verrà effettuato, in modo graduale, e con piani specifici per ogni nazione. Sarà
quindi l’Italia a definire il numero di edifici che dovranno operare la riqualificazione energetica e questo dato sarà identificato,
con maggiore precisione, dopo il voto definitivo della Direttiva che avverrà nel 2024.
L’accordo sulla Direttiva Case Green genera un ulteriore effetto e cioè la revisione degli incentivi sulle riqualificazioni.
La novità più importante riguarda l’eliminazione a partire dal 2025 degli incentivi fiscali sulle caldaie funzionanti soltanto a gas
metano. La conferma arriverà soltanto con il testo definitivo, ma l’accordo prevede che gli incentivi per le caldaie a metano
rimarranno solo in caso di certificazione di funzionamento in abbinata ad idrogeno o biometano e per gli apparecchi ibridi
factory made (caldaia a condensazione più pompa di calore).
Ad oggi gli incentivi sulle caldaie, previsti dal Bonus Casa e l’Ecobonus, sono confermati fino al 31/12/2024, ma nel corso del
2024 saranno attuati i dovuti cambiamenti legislativi, proprio per allinearsi alla Direttiva Case Green.
Come ci si poteva aspettare, vengono quindi frenate le tecnologie che usano i combustibili fossili, favorendo invece gli
apparecchi funzionanti con l’elettricità ed anche quelli ibridi. L’obiettivo è di diffondere sempre di più l’installazione di nuovi
impianti funzionanti con fonti energetiche rinnovabili, come ad esempio le pompe di calore e le tecnologie solari termiche.
Grazie a questo accordo si è quindi completata la revisione della Direttiva Case Green e nel 2024 arriverà il voto definitivo che
sancirà il testo ufficiale. Da quel momento ogni paese membro inizierà a stabilire gli obiettivi di dettaglio con cui attuare tutti i
punti indicati dalla Direttiva.
Occorrerà quindi ancora del tempo ed è presumibile che la Direttiva inizierà a diventare realmente operativa nel 2025.
Sarà uno snodo importante per la transizione energetica ma nel frattempo, durante il 2024, occorre agire, iniziando a diffondere
nel mercato le nuove tecnologie e investendo nella formazione, così da possedere piena competenza tecnica nel gestire la
nuova impiantistica oltre ad agire efficacemente nella gestione degli incentivi. In questo modo potrai avere un ruolo centrale
nell’aumentare i tassi di riqualificazione, iniziando a concretizzare l’alto potenziale economico del settore e preparandoti a
cogliere l’importante crescita che avverrà dal 2025 in avanti.

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