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Manutenzione della caldaia: cosa si rischia se non la si effettua?

La manutenzione della caldaia è anche un obbligo

Effettuare con la dovuta periodicità la manutenzione della caldaia è fondamentale per mantenere il dispositivo in condizioni sempre ottimali, ma è anche, come noto, un obbligo di legge.

Se non si adempie, in caso di controlli vi è il rischio più che concreto di andare incontro ad una sanzione, e va peraltro sottolineato che tali sanzioni hanno anche natura retroattiva, ciò significa che non è sufficiente limitarsi ad aver effettuato l’ultima manutenzione.

Lo storico delle manutenzioni della caldaia, è utile sottolinearlo, può essere consultato dal relativo libretto, su cui i professionisti intervenuti per la relativa effettuazione devono annotare quanto eseguito.

L’obbligo di revisione riguarda qualsiasi tipo di caldaia, a differire sono solo le tempistiche di effettuazione, che possono variare, appunto, in base al modello; di norma, in ogni caso, questo controllo deve essere effettuato ogni anno, o al massimo ogni due anni.

Su chi ricade la responsabilità della manutenzione della caldaia?

Il responsabile della regolare revisione della caldaia è, ovviamente, il proprietario dell’immobile in cui è installata, mentre nel caso in cui esso sia concesso in locazione, quest’onere ricade sull’affittuario.

L’affittuario, infatti, è considerato responsabile per tutta la manutenzione ordinaria del dispositivo; il proprietario dell’immobile, invece, rimane responsabile per la manutenzione straordinaria, dunque, ad esempio, di eventuali interventi di riparazione.

Chiariti questi importanti aspetti, rispondiamo alla domanda “cruciale”: se non si è in regola con questi adempimenti, che tipo di sanzioni si rischiano?

Quali sono le sanzioni previste dalla normativa?

Le sanzioni sono da intendersi sempre di natura pecuniaria e sono disciplinate dall’art. 15 del D.Lgs. 192/2005: esse possono spaziare da un minimo di 500 euro fino ad un massimo di 3.000 euro.

Inoltre, se il cittadino responsabile della regolare manutenzione dell’edificio non avesse aggiornato il documento tecnico della caldaia, oppure se fosse sprovvisto del relativo libretto, va incontro ad una sanzione amministrativa da 500 a 600 euro.

Come può essere rilevata una violazione di questo tipo?

I controlli, ovviamente, ci sono, e sono organizzati dalle Regioni; sarebbe un grosso errore, dunque, credere che l’eventualità di ricevere un’ispezione sia improbabile.

La mancata regolarità dell’effettuazione delle revisioni, peraltro, può essere rilevata non solo tramite un controllo, ma anche, malauguratamente, in caso di incidenti: se dovessero verificarsi incendi, esplosioni o quant’altro potrebbe essere correlato a un cattivo funzionamento del dispositivo, le Autorità andrebbero certamente ad accertare che esso sia stato gestito in maniera adeguata.

Cosa significa che le sanzioni possono essere retroattive?

Come si accennava in precedenza, inoltre, tali irregolarità possono essere sanzionate anche in maniera retroattiva: la normativa di riferimento, infatti, stabilisce che queste violazioni vanno in prescrizione dopo 5 anni, di conseguenza bisogna risultare in regola con l’effettuazione di tutte le revisioni previste nell’ultimo lustro.

È più che evidente, dunque, il fatto che non convenga tentare di “fare i furbi”: le sanzioni, come visto, sono molto pesanti, ma al di là di ciò, una corretta manutenzione della caldaia è indispensabile affinché il dispositivo possa rivelarsi sempre efficiente, affidabile e sicuro.

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