La recente normativa F-Gas ha introdotto dei nuovi obblighi a carico di aziende, tecnici installatori e consumatori, è dunque interessante scoprire che cosa prevede.
Bisogna premettere che i prodotti per la refrigerazione e per il condizionamento contengono fluidi potenzialmente dannosi per l’ambiente laddove vengano smaltiti in modo irregolare, di conseguenza sono state tradizionalmente previste numerose regolamentazioni che hanno imposto l’utilizzo di procedure specifiche.
La normativa F-GAS, recentemente recepita anche dall’Italia, prevede anzitutto che l’installazione dei dispositivi possa essere effettuata soltanto da tecnici certificati, muniti appunto della certificazione F-Gas, in caso contrario sono previste delle sanzioni pecuniarie comprese tra 10.000 e 100.000 euro.
Gli operatori in possesso di tale certificazione sono pubblicamente specificati nella cosiddetta Banca Dati gas fluorati, di libera consultazione per chiunque.
Laddove il climatizzatore presenti determinati parametri, il consumatore è chiamato a verificare almeno una volta all’anno che nel dispositivo non vi siano perdite di refrigerante, elemento che, per l’appunto, è un potenziale inquinante.
Nello specifico, per i refrigeranti R410A l’obbligo di verifica annuale di eventuali perdite è necessario per i modelli di oltre 2,4 Kg, mentre per gli apparecchi R32 l’obbligo di verifica scatta per i modelli che superano i 7 Kg.
Sono inoltre previsti una serie di obblighi per quel che riguarda la tracciabilità: i refrigeranti, anzitutto, possono essere venduti solo a imprese certificate, inoltre operazioni di climatizzazione, installazione, eventuali riparazioni e controlli anti-perdite periodici devono essere sempre registrate nella banca dati F-Gas.
Anche in questo caso, tutti questi dati sono liberamente consultabili da chiunque.