Le pompe di calore sono dei dispositivi in grado di rendere le abitazioni molto più efficienti dal punto di vista energetico: esse, infatti, possono sostituirsi alle caldaie a gas nella produzione di acqua calda.
Negli ultimi tempi le relative installazioni si sono diffuse sempre più, tuttavia, secondo i dati presentati da Assoclima, nel 2024 è stato riscontrato un calo, indicativamente compreso tra il 3% e il 5%.
Questo trend ha una spiegazione piuttosto ovvia: nel 2024, infatti, è stato ridimensionato in modo importante il cosiddetto Superbonus, noto incentivo fiscale che è stato fruito da tantissimi cittadini e che può riguardare, appunto, anche l’installazione di pompe di calore.
Non solo, dunque, oggi vi sono numerose persone che rinunciano a un investimento simile reputandolo poco vantaggioso, ma prima dell’inizio del 2024 numerosi cittadini desiderosi di compiere tale spesa hanno accelerato i tempi, andando così a “gonfiare” le statistiche del periodo di riferimento.
Il Superbonus, è utile ricordarlo, nasce come incentivo con un’aliquota al 110%; nel 2024, tuttavia, essa è stata ridotta al 65%, mentre nell’anno in corso è scesa al 50% per le prime case e al 36% per le seconde.
Quanto al futuro di tale incentivo, al momento, vi è grande incertezza, esso potrebbe essere eliminato completamente, oppure potrebbe essere ulteriormente ridimensionato.
Le statistiche presentate da Assoclima, dunque, fanno riflettere sull’importanza dell’intervento statale nell’efficientamento del patrimonio immobiliare nazionale.
L’Unione Europea, peraltro, ha fissato per gli anni a venire degli obiettivi molto stringenti, e resta davvero difficile immaginare che i privati li possano raggiungere attingendo esclusivamente alle proprie risorse.
