La caldaia è un dispositivo indispensabile in ogni casa ed è importante mantenerne un corretto funzionamento per garantire l’efficienza dell’impianto di riscaldamento. Per assicurare ciò, è necessario prevedere il costo nel tempo per gli interventi di manutenzione sia ordinaria che straordinaria.
Tipi di caldaia e manutenzione
Gli interventi di manutenzione si diversificano non solo per costi, ma anche per altri aspetti in funzione della tipologia di caldaia e del marchio costruttore. Attualmente in commercio sono disponibili diverse tipologie di caldaia, partendo da quella più tradizionale ormai in disuso fino ad arrivare alla caldaia a condensazione che permette di avere un’efficienza maggiore a fronte di costi più contenuti. La caldaia a condensazione ormai è diventata la soluzione ideale per varie tipologie di impianti di riscaldamento, tra cui quello a pavimentazione con pannelli radianti. Un altro aspetto essenziale delle caldaie è che possono essere alimentate con diverse modalità. Ad esempio, si può valutare l’acquisto di una caldaia a pellet oppure a legna senza dimenticare le caldaie da abbinare ad un impianto fotovoltaico, che rappresentano la migliore soluzione possibile per quanto riguarda i consumi energetici. A prescindere dalla tipologia di caldaia, bisogna comunque effettuare periodicamente un intervento di manutenzione che permetta anche di eseguire il cosiddetto controllo fumi. Questo test, oltre a garantire una certa salubrità del dispositivo in termini di impatto ambientale, consente al tecnico anche di valutare con precisione la propensione al consumo energetico del dispositivo. Quindi effettuare la manutenzione correttamente significa risparmiare nel medio-lungo periodo.
Tipologie di interventi di manutenzione
Spesso si fa molta confusione quando si parla di manutenzione caldaia. Solitamente bisogna eseguire ogni anno il controllo fumi per valutare, come visto, l’efficienza del dispositivo. Può accadere però che durante la valutazione, si palesi un problema che non permette il corretto funzionamento della caldaia: bisognerà andare ad eseguire una manutenzione straordinaria con eventuale utilizzo di ricambi. In parole povere, gli interventi di manutenzione possono essere ordinari oppure straordinari. La revisione della caldaia, che rientra nella manutenzione ordinaria, è stata resa obbligatoria per legge ed è gestita attraverso il cosiddetto libretto di impianto, dove vengono raccolte le informazioni specifiche rispetto all’obbligo di controllo e di pulizia. Tuttavia, è bene anche sottolineare come la scadenza e la periodicità dell’intervento possono variare in maniera anche considerevole rispetto alla tipologia di caldaia. Le indicazioni in tal senso possono essere facilmente ottenute consultando il libretto dell’impianto e il manuale del costruttore. Il tecnico, dopo aver effettuato il controllo fumi e quindi la manutenzione ordinaria, avendo appurato che tutto funzioni in maniera corretta, potrà apporre sul dispositivo il cosiddetto bollino caldaia. Nell’intervento di manutenzione, oltre al controllo fumi, è anche obbligatorio eseguire la pulizia per minimizzare l’impatto ambientale. Differente è il caso di manutenzione straordinaria che viene eseguita soltanto nelle situazioni in cui c’è un malfunzionamento oppure una rottura della caldaia. I classici esempi in cui bisogna rivolgersi ad un tecnico per una manutenzione straordinaria, sono quelli dovuti alla perdita di acqua o magari ad un continuo blocco della caldaia per mancanza di pressione e per altre situazioni similari.
Obblighi e tempistiche previste dalla normativa
La manutenzione ordinaria, in particolar modo il controllo fumi con annessa pulizia, è obbligatoria per legge. Si tratta di un intervento di controllo che rientra in una politica di prevenzione di possibili rischi domestici. Secondo l’attuale normativa, il controllo fumi deve essere eseguito ogni 4 anni si si tratta di una caldaia esterna oppure con potenza inferiore ai 35 kilowatt. In aggiunta, è necessario che la caldaia abbia un’età inferiore agli 8 anni. L’intervallo con cui si esegue il controllo si riduce a 2 anni per le caldaie a gas e per le caldaie installate da più di 8 anni o comunque che sono state inserite all’interno dell’ambiente domestico. Infine, è previsto l’obbligo di eseguire ogni anno il controllo fumi per le caldaie centralizzate condominiali oppure non alimentate a gas, come ad esempio quelle a pellet e quelle a legna. Nel caso in cui non si rispettino queste scadenze, è possibile incappare in sanzioni che possono andare da un minimo di 500 euro fino ad un massimo di 3.000 euro.
Indicazioni costi per interventi di manutenzione
È buona norma, dunque, effettuare un intervento di manutenzione ordinaria della caldaia con una periodicità che può essere di 2 oppure di 4 anni, a seconda della tipologia di installazione e dell’età di funzionamento del dispositivo. I costi per la manutenzione ordinaria sono abbastanza standardizzati e per un intervento che prevede il controllo fumi e la pulizia della caldaia, il range va da un minimo di 70 euro fino ad un massimo di 80 euro. Altri interventi di manutenzione possono richiedere costi ben più importanti in funzione del guasto e quindi del prezzo necessario per l’acquisto del pezzo di ricambio.
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