Il Superbonus 110% è senz’altro una misura che ha suscitato interesse da parte dei cittadini, d’altronde la sua convenienza economica è fuori discussione, ci sono tuttavia alcuni aspetti che rappresentano, ad oggi, delle criticità e che andrebbero limate.
La mancanza di formazione sul Superbonus 110%
A questo riguardo si è espresso Claudio Ferrari, Presidente di Federesco, associazione delle energy service company, rilevando anzitutto come Superbonus 110% continui ad essere un argomento piuttosto di nicchia.
Sebbene non manchino affatto i webinar e le campagne informative, la formazione e l’informazione richiedono la giusta dose di tempo per poter essere recepite sia dai cittadini che dagli operatori del settore.
La notevole quantità di richieste pervenute risulta di difficile gestione soprattutto in considerazione del fatto che, al momento, non vi è certezza su quale sia l’orizzonte temporale entro cui sarà possibile fruire dell’incentivo.
Superbonus 110% e burocrazia
Secondo Ferrari, inoltre, si riscontrano una serie di problemi di natura burocratica, come ad esempio l’accesso ai certificati edilizi e catastali, che non di rado risulta difficile e che il lockdown non ha certo aiutato.
La peculiarità tipica del Superbonus 110%, ovvero la necessità di rivolgersi a un istituto di credito, non favorisce lo snellimento dei tempi, le stesse banche d’altronde erano impreparate nel gestire questa misura e hanno dovuto così prevedere delle procedure che non sempre si rivelano agevoli.
A confermare i problemi in questione vi sarebbero i numeri, che non possono di certo essere definiti floridi pur trattandosi, come detto, di una misura fortemente conveniente: se per il Superbonus 110% sono stati previsti 18 miliardi di crediti fiscali, ad oggi se ne è speso poco più di uno.