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Un climatizzatore ecologico: Richard Branson offre 3 milioni di dollari

In tantissime zone del mondo non si può assolutamente fare a meno del climatizzatore, e molte aree che fino ad oggi non potevano attrezzarsi in tal senso, magari per ragioni economiche, stanno riuscendo a provvedere per soddisfare i propri bisogni.

I risvolti sul piano ambientale, tuttavia, non sono affatto trascurabili: l’utilizzo dei climatizzatori comporta inevitabilmente dell’inquinamento, e il fatto che il numero dei climatizzatori nel mondo crescerà in maniera esponenziale negli anni a venire, allarma non poco.

Oggi si stima che, a livello globale, vi siano 1,2 miliardi di climatizzatori installati, ma questa cifra crescerà in modo esponenziale nel futuro più prossimo: secondo le proiezioni, infatti, nel 2050 il numero di tali dispositivi potrebbe toccare quota 4,5 miliardi.

La stessa diffusione dei climatizzatori, peraltro, comporterebbe un incremento della temperatura, di conseguenza è verosimile immaginare che si sviluppi una sorta di circolo vizioso che porterà ad accentuare in modo ulteriore la domanda mondiale di tali elementi tecnologici, aggravando la situazione.

Il problema verrà sicuramente a presentarsi in tutta la sua rilevanza, dunque, e a tal riguardo è molto interessante un’iniziativa lanciata dal ricco imprenditore britannico Richard Branson: un premio di 3 milioni di dollari da destinare a chi ideerà un climatizzatore ecologico.

Riuscire a produrre aria fresca riducendo in modo importante i consumi potrebbe rivelarsi davvero provvidenziale per le condizioni ambientali future, di conseguenza un’innovazione come questa sarebbe davvero importantissima per l’umanità.

Branson ha fissato dei “paletti” che dovranno essere rispettati per potersi assicurare questa grossa cifra: i climatizzatori dovranno garantire un impatto ambientale non superiore di un quinto rispetto a quello che contraddistingue i modelli odierni, inoltre il loro prezzo di mercato non dovrà essere più del doppio dei costi medi attuali.

Un costo troppo elevato, è evidente, non potrebbe essere sostenuto dalla grande maggioranza degli utenti, mentre un costo doppio potrebbe essere valutato concretamente anche dalle fasce di popolazione meno abbiente in quanto si potrebbe comunque rientrare celermente della propria spesa grazie al risparmio energetico garantito dal dispositivo.

La sfida è dunque lanciata, ed è verosimile che aziende, professionisti, università ed enti di ricerca profonderanno molti sforzi per cercare di cogliere quest’opportunità.

L’auspicio, ovviamente, è che quest’iniziativa di Branson possa portare dei risultati tangibili di cui possa trarre beneficio tutto il mondo; il problema, come detto, non può essere trascurato.

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