È stata pubblicata lo scorso mese di ottobre la revisione della norma UNI 10200, la quale stabilisce i criteri di ripartizione delle spese negli edifici dotati di impianto centralizzato per quel che riguarda la climatizzazione (sia invernale che estiva), la produzione di acqua calda sanitaria e la ventilazione.
Vi sono alcuni punti che differenziano tale contabilizzazione da quella precedente, scopriamo dunque quali sono quelli più rilevanti.
Anzitutto va sottolineato che la UNI 10200:2018 richiede che si valuti, per i dati finalizzati al calcolo dei millesimi, l’edificio in condizioni standard con eventuali interventi effettuate su parti comuni.
La nuova normativa richiede una rivalutazione in millesimi e i fabbisogni energetici finalizzati alla ripartizione delle spese devono essere valutati in condizioni d’uso reale dell’edificio, dunque con una diagnosi energetica.
Quest’aspetto è fondamentale soprattutto nella valutazione del consumo involontario per la singola stagione di ripartizione delle spese, viene dunque meno la quota fissa, che ora cambia di anno in anno.