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Superbonus 110%: arriva il Decreto-legge anti-frodi

Il Consiglio dei Ministri n.46 del 10 novembre 2021 ha approvato un Decreto-legge che riguarda da vicino la fruizione del Superbonus 110%, noto incentivo fiscale di cui hanno avuto modo di usufruire già tantissimi contribuenti.

Il Decreto-legge in questione, recante “Misure urgenti per il contrasto alle frodi nel settore delle agevolazioni fiscali ed economiche”, mira appunto ad evitare che si possano eseguire delle frodi nella fruizione di questo bonus; l’Agenzia delle Entrate, d’altronde, negli ultimi tempi ha segnalato diversi casi sospetti che avrebbero fatto perdere ingenti somme all’erario.

Ma quali sarebbero le nuove disposizioni? Scopriamolo subito.

Anzitutto, viene introdotto il concetto di “visto di conformità”: le spese sostenute per l’intervento devono risultare commisurate a quanto effettivamente eseguito e in tale ottica sarebbero necessarie delle vere e proprie asseverazioni ad opera di tecnici specializzati.

L’obbligo di tale asseverazione riguarderebbe sia la formula della cessione del credito che quella dello sconto in fattura, mentre non dovrebbe essere necessario per la fruizione diretta del bonus.

Se si opta per la cessione del credito, inoltre, l’originario beneficiario dell’agevolazione deve inviare un’apposita comunicazione telematica all’Agenzia delle Entrate; il cessionario dal suo canto deve confermare l’accettazione del credito su un’apposita piattaforma gestita dall’agenzia fiscale.

A questo riguardo la novità sarebbe la possibilità, da parte dell’Agenzia delle Entrate, di sospendere le comunicazioni delle cessioni, anche successive alla prima, nel caso in cui si dovessero rivelare dei profili di rischio.

Sono previste delle novità anche per quel che riguarda le possibilità di effettuazione di controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate: l’ente pubblico può infatti disciplinare l’attività di accertamento e di recupero delle imposte in un modo particolarmente rapido ed efficace attraverso un atto di recupero.

L’atto impositivo, oltre ad avere una funzione informativa, rappresenta a tutti gli effetti una manifestazione della volontà impositiva da parte dello Stato, ed è quindi equiparabile ad un avviso di accertamento.

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