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Direttiva Case Green alle fasi finali, ma permangono molti interrogativi

Le ultime novità sulla direttiva europea case green

La cosiddetta direttiva Case Green, inerente le prestazioni energetiche degli edifici europei, è ormai alle sue fasi finali e potrebbe presto divenire definitiva.

Cosa prevede la Direttiva Case green

Tale direttiva pone, nell’ottica dell’efficientamento energetico, dei paletti molto stringenti: l’obiettivo è infatti quello di ridurre le emissioni di gas serra, entro il 2030, di almeno il 55% rispetto al 1990, per tale ragione è previsto che tutti gli edifici residenziali debbano raggiungere almeno la classe energetica E entro il 2030 e la classe D entro il 2033.

Limiti temporali ancora più stretti sono previsti per gli edifici pubblici e non residenziali, i quali dovranno raggiungere almeno la classe energetica E entro il 2027 e quella D entro il 2030.

Sicuramente una misura di questo tipo gioverebbe tantissimo all’ambiente, ma quelli posti sono degli obiettivi davvero molto ambiziosi che richiederebbero degli interventi edilizi di enorme portata, di conseguenza vi sono, a riguardo, non pochi timori.

Anche nel nostro Paese vi è un forte scetticismo circa la reale possibilità di realizzare un cambiamento simile, Confedilizia, ad esempio, ha chiesto al Governo di evitare che tale provvedimento possa divenire definitivo.

È utile sottolineare che sarebbero comunque previste delle esenzioni: non sarà necessario, ad esempio, ristrutturare l’abitazione in cui si vive (ammenoché non giunga un nuovo inquilino), come anche le case utilizzate per villeggiatura e gli edifici dal particolare valore storico ed architettonico, ma ciò non basta per placare i timori per una misura così draconiana.

I dubbi sulle Case green

La domanda principale è quella relativa all’aspetto economico: chi dovrebbe sostenere tutte queste spese?

Se questi costi dovessero ricadere sui cittadini, è evidente, solo in pochi potrebbero permettersi di sostenerli. Degli interrogativi vi sono anche laddove il rinnovamento edilizio dovesse essere effettuato tramite denaro pubblico: si è già parlato di reindirizzare stanziamenti comunitari con tale finalità, ma si tratterebbe appunto di denaro da sottrarre ad altre politiche.

Gli altri interrogativi non sono da meno, ci si chiede ad esempio come si potrebbe gestire, nelle varie città, un numero così elevato di cantieri, per non parlare dei risvolti che questa misura avrebbe sul mercato immobiliare, con il valore degli immobili non performanti che calerebbe a picco con l’approssimarsi delle date fissate dalla direttiva.

Non resta che attendere, dunque, per scoprire quali saranno gli sviluppi. Nel frattempo, puoi iniziare a scegliere gli impianti del futuro per la tua casa: caldaie a condensazione, pannelli solari termici e pompe di calore. Baldina ti propone una soluzione efficiente, già in linea con i criteri di efficientamento energetico.

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