Con l’inizio del 2025 si è detto definitivamente addio agli incentivi fiscali riguardanti caldaie a combustibili fossili, salvo alcune eccezioni.
Questa disposizione è stata voluta dalla Commissione Europea tramite la Direttiva Case Green, entrata in vigore lo scorso 28 maggio: un tassello fondamentale nell’importante processo di transizione ecologica che è stato intrapreso a livello continentale.
Recentemente, la Commissione Europea ha effettuato una nuova comunicazione ufficiale relativa a questa nuova norma, sulla quale è utile fare il punto per avere un quadro più nitido e completo di quanto previsto.
Stop agli incentivi per caldaie esclusivamente a combustibili fossili
L’aspetto principale è, come detto, il fatto che i Paesi membri non potranno più prevedere degli incentivi fiscali per l’acquisto di caldaie che basano il proprio funzionamento esclusivamente su combustibili fossili come gas naturale e petrolio.
Si è detto “esclusivamente”, appunto, dal momento che gli incentivi potranno invece essere erogati per gli impianti di riscaldamento di tipo ibrido, in cui la tradizionale caldaia a gas è combinata con una fonte rinnovabile, come può essere una pompa di calore o un impianto solare termico, a condizione che la quota di energia rinnovabile sia significativa.
Ulteriori eccezioni saranno ammesse per incentivi già approvati nell’ambito del PNRR e dei fondi europei per lo sviluppo regionale e della politica agricola comune, a condizione che gli investimenti siano stati selezionati prima dell’inizio del 2025.
È previsto inoltre che i Paesi membri verifichino, tramite ispezioni e controlli, l’effettivo utilizzo di combustibili rinnovabili nei sistemi di riscaldamento incentivati.