La Direttiva sulla Prestazione Energetica degli Edifici, nota anche con l’acronimo EPBD 4 (Energy Performance of Buildings Directive) o ancor più semplicemente come Direttiva Case Green, è probabilmente il tassello più importante con cui l’Unione Europea intende portare a compimento un processo di transizione ecologica considerato ormai assolutamente necessario.
Le date della Direttiva Case Green
La Direttiva Case Green è stata introdotta nel lontano 2002 per essere poi revisionata in più occasioni, l’ultima delle quali risale appena al 2024.
Tutti i Paesi membri dell’Unione Europea, Italia compresa, dovranno recepire questa direttiva entro il 29 maggio 2026. Ciò significa che entro tale data dovranno essere adottate leggi o regolamenti che rendano effettive le disposizioni della EPBD 4 a livello nazionale.
È interessante sottolineare, peraltro, che entro il 31 dicembre del 2028 avverrà una nuova revisione della normativa: essa sarà mirata prettamente al monitoraggio dei progressi, ma non è da escludere che possa apportare anche modifiche o aggiornamenti.
Gli obiettivi sostenibili da raggiungere
La Direttiva Case Green è focalizzata sull’ecosostenibilità edilizia, il suo obiettivo, dunque, è quello fare in modo che gli edifici divengano più efficienti dal punto di vista energetico, e questo è senz’altro un traguardo molto importante, dal momento che l’impatto ambientale degli edifici più obsoleti è davvero cospicuo.
Il principale “goal” che la Direttiva Case Green si prefigge di raggiungere è l’azzeramento totale delle emissioni di gas ad effetto serra entro il 2050, ma in questo lasso temporale dovranno essere raggiunte anche delle tappe intermedie: entro il 2030, ad esempio, le emissioni dovranno essere ridotte del 55% rispetto ai livelli del 1990, inoltre, a partire da tale data, tutti gli edifici di nuova costruzione dovranno essere a zero emissioni.
La necessità di raggiungere obiettivi così ambiziosi ha sollevato qualche perplessità nei Paesi membri, ad oggi infatti non è chiaro se, e in che percentuale, le spese per l’effettuazione delle necessarie ristrutturazioni debbano gravare sui cittadini.
Nell’attendere il recepimento, a seguito del quale i contorni delle varie dinamiche risulteranno certamente più nitidi, si può certamente affermare che questo cambiamento sarà ad ogni modo una grande opportunità per l’Italia.
Le opportunità green per l’Italia
Nel nostro Paese, infatti, gli edifici poco efficienti dal punto di vista energetico sono tantissimi: secondo recenti dati di ENEA, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo sostenibile, oltre la metà di essi, esattamente il 54,2%, si collocherebbe nelle classi energetiche F e G; dunque, l’impatto di questo tipo di inquinamento è davvero molto elevato.
Al di là di quanto di positivo deriverebbe per l’ambiente, la Direttiva EPBD 4 è considerata un’opportunità per il nostro Paese anche dal punto di vista economico, per molteplici fattori quali l’incremento del valore degli immobili e la creazione di nuovi posti di lavoro.
È emblematico, da questo punto di vista, uno studio condotto dalla Camera dei Deputati in collaborazione con l’istituto di ricerca Cresme, secondo cui nel solo 2021, quando il Superbonus 110% non era ancora nel pieno della sua attività, gli investimenti generati da quest’incentivo statale hanno creato oltre 760.000 posti di lavoro.