L’idrogeno è un vettore energetico che si sta ritagliando degli spazi importanti e che andrà certamente a diffondersi sempre più nel prossimo futuro: esso, infatti, sa essere un elemento molto rispettoso dell’ambiente, e in quest’ottica, come noto, l’Unione Europea ha fissato dei “paletti” molto rigorosi che tutti i Paesi membri dovranno rispettare negli anni a venire.
Non tutte le tipologie di idrogeno, tuttavia, sono uguali, è infatti possibile distinguere idrogeno grigio, blu e verde; in quest’articolo andremo a scoprire le caratteristiche di ognuna di esse, ma possiamo anticipare che queste tre tipologie di idrogeno sono prodotte tramite procedure differenti e si contraddistinguono per diversi livelli di ecosostenibilità.
Idrogeno grigio
L’idrogeno grigio viene prodotto attraverso un processo di riformazione del gas naturale: metano e vapore acqueo vengono riscaldati a temperature molto elevate, avviando così un’interazione chimica che genera sia idrogeno che anidride carbonica.
Nella produzione dell’idrogeno grigio l’anidride carbonica non viene “catturata” per essere successivamente gestita, ma viene rilasciata nell’atmosfera, di conseguenza questa procedura è sicuramente impattante dal punto di vista ambientale.
Tra le tre tipologie, questa è senz’altro quella meno amica dell’ambiente.
Idrogeno blu
La produzione di idrogeno blu è sicuramente più rispettosa dell’ambiente rispetto a quella che contraddistingue l’idrogeno grigio.
Anche l’idrogeno blu viene generato tramite un processo che combina metano e vapore acqueo, e anche in questo caso il processo di riformazione implica la produzione non solo dell’idrogeno, ma anche di anidride carbonica; quest’ultima, tuttavia, non viene rilasciata nell’atmosfera come avviene nella produzione dell’idrogeno grigio, ma viene raccolta e compressa affinché possa essere stoccata e gestita in maniera corretta, nel pieno rispetto dell’ambiente.
Sebbene sia di gran lunga più “green” rispetto a quello dell’idrogeno grigio, il processo di produzione all’idrogeno blu non può essere considerato completamente privo di risvolti ambientali: nel corso dello stesso, infatti, possono comunque verificarsi delle emissioni di carbonio.
Oggi l’utilizzo dell’idrogeno blu è estremamente diffuso e trova svariate applicazioni.
Idrogeno verde
L’idrogeno verde, come si può intuire dal nome, è un vettore completamente “green”, a differenza di quelli di cui si è parlato fino ad ora.
Questo tipo di idrogeno viene prodotto tramite elettrolisi dell’acqua, processo che separa le molecole di idrogeno da quelle di ossigeno attraverso l’elettricità.
Nella produzione di idrogeno verde si utilizzano esclusivamente elettrolizzatori alimentati con energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili, come quella solare, quella eolica o quella idroelettrica.
L’impatto ambientale della produzione di idrogeno verde, dunque, è pressoché nullo, di conseguenza un utilizzo sempre più frequente non può che essere auspicabile; questo tipo di idrogeno potrà senz’altro avere un ruolo da protagonista nel raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione che l’Unione Europea si è prefissato.