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L’OCSE pubblica l’Economic Outlook 2024: i suggerimenti relativi all’Italia e alla gestione del Superbonus

Il parere dell'OCSE sul Superbonus

L’OCSE, Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico, ha recentemente pubblicato l’edizione del 2024 dell’Economic Outlook, atteso report annuale in cui vengono approfonditi diversi aspetti relativi alla situazione economica dei Paesi europei.

L’organizzazione internazionale ha fornito diversi pareri anche all’Italia, alcuni dei quali riguardano il mondo immobiliare e la gestione dei bonus statali, su tutti il noto Superbonus; non esitiamo, dunque, e andiamo a scoprire quali sono i punti principali.

In generale, l’OCSE ha suggerito agli Stati membri di accrescere le tassazioni su immobili e successioni, reputandole un modo ottimale per incrementare le entrate senza che l’economia ne risenta.

Per quel che riguarda l’Italia, l’OCSE ritiene che potrebbe essere un’ottima strategia quella di spostare una buona quota di oneri fiscali dal mondo del lavoro a quello immobiliare, da intendersi anche come tasse per le successioni.

Un approccio come questo, secondo l’OCSE, sarebbe più efficace per favorire lo sviluppo economico del Paese, anche in considerazione del fatto che il costo del lavoro è, in Italia, più elevato rispetto a molti altri Paesi membri, mentre l’IVA riscossa e le imposte di successione, invece, sarebbero inferiori alla media.

Restando in tema immobiliare, l’OCSE ha suggerito anche un aggiornamento dei parametri per il ricalcolo della base imponibile dell’imposta sugli immobili.

Il Superbonus, noto incentivo fiscale introdotto nel 2020, è stato oggetto di diverse critiche: a fronte di cospicui oneri fiscali, quantificati nel 4% del PIL, si rileva come esso abbia coperto appena il 3% del patrimonio immobiliare italiano.

Il suggerimento dell’OCSE è dunque quello di effettuare una riforma che avvicini tale incentivo al modello francese e che lo reindirizzi verso gli edifici meno efficienti, prevedendo al contempo un mix di finanziamenti agevolati a lungo termine e sussidi per le famiglie a basso reddito.

In materia di transizione energetica, infine, l’OCSE ha auspicato un incremento delle accise sui combustibili fossili, proprio per scoraggiare il ricorso a fonti inquinanti, l’installazione di più stazioni di ricarica, per incentivare l’utilizzo di veicoli elettrici, e dei più semplici processi autorizzativi per l’installazione di impianti finalizzati alla produzione di energia rinnovabile.

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