La Commissione Europea ha recentemente fornito chiarimenti fondamentali riguardanti il futuro delle caldaie a partire dal 2025, segnando un punto di svolta importante per il settore del riscaldamento domestico. Questi aggiornamenti, parte della più ampia direttiva sull’efficienza energetica degli edifici, hanno implicazioni rilevanti sia per i produttori che per i consumatori.
Caldaie a idrogeno e biogas: non incentivabili senza rete adeguata
Uno dei principali chiarimenti riguarda le caldaie a idrogeno o biogas. Secondo la Commissione, questi dispositivi non saranno incentivati se, al momento della loro installazione, la rete di distribuzione del gas non fornisce una quota predominante di gas ecologico, come idrogeno o biogas. Questa soglia viene interpretata come superiore al 50%. Di conseguenza, i potenziali acquirenti dovranno verificare con attenzione la disponibilità di gas ecologico nella loro area per poter beneficiare di incentivi economici.
Sistemi ibridi: incentivi proporzionati alla quota di energia rinnovabile
Per quanto riguarda i sistemi ibridi, che combinano caldaie tradizionali con fonti rinnovabili come pompe di calore (PDC) o pannelli solari termici, la Commissione ha chiarito che gli incentivi saranno concessi solo in base alla percentuale di energia rinnovabile utilizzata. Questa quota dovrà essere significativa, ma la soglia esatta sarà definita dai singoli Stati membri. Ciò potrebbe portare a una revisione della definizione di “sistema ibrido compatto”, che attualmente prevede che la potenza della PDC non superi il 50% di quella della caldaia.
Stop ai “falsi ibridi”
Un altro aspetto rilevante è la conferma che sul mercato non potranno essere venduti sistemi ibridi inefficaci, dove caldaie vengono abbinate a unità di refrigerazione di potenza insufficiente, spacciati per soluzioni sostenibili. Questa misura punta a garantire che solo i veri sistemi ibridi, con una componente rinnovabile significativa, possano accedere agli incentivi.
Focus su pompe di calore e rinnovabili
Con questa direttiva, la Commissione Europea ribadisce la sua volontà di promuovere fortemente le tecnologie basate su fonti rinnovabili, come le pompe di calore. Un orientamento che segna un cambio di passo deciso per il mercato, allontanando la possibilità per i produttori di caldaie di aggirare le nuove normative.
Prossimi passi: implementazione nazionale
Resta da vedere come queste linee guida verranno implementate nei singoli Stati membri attraverso atti normativi concreti. Le aziende del settore e i consumatori dovranno monitorare con attenzione l’evoluzione delle regolamentazioni nazionali per comprendere appieno l’impatto della nuova direttiva.
Il mercato del riscaldamento europeo si prepara a una transizione significativa, orientata verso soluzioni energetiche sempre più sostenibili.
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