Il Superbonus 110%, incentivo statale ormai ampiamente entrato nel vivo, è stato subito reputato molto interessante dai cittadini italiani e non potrebbe essere altrimenti, vista la sua grande vantaggiosità.
È oggi possibile effettuare un primo bilancio di questa misura, essendo state effettuate già 34.000 domande in 6 mesi, ed è proprio questo ciò che è stato fatto da CESEF, Centro studi sull’economia e il management dell’efficienza energetica, la quale ha eseguito uno studio specifico somministrando appositi sondaggi ad utiliy e operatori energetici.
CESEF, che è impegnata anche uno studio analogo relativo ad Ecobonus e Sismabonus 2020, è giunta a conclusioni interessanti, scopriamo subito quali.
Superbonus 110%: chi ne sta usufruendo di più
Per quel che riguarda le categorie di richiedenti, al primo posto figurano i condomini, risultati essere ben il 59% del totale, seguono, al 28%, le persone fisiche al di fuori dell’esercizio di attività d’impresa, arti e professioni.
Le percentuali sono molto più basse per istituti autonomi case popolari (Iacp), e per la categoria “altri”, che ammontano rispettivamente al 7% e al 6%.
Le criticità del Superbonus 110%
Molto interessante è inoltre la parte dello studio dedicata quelle che sono considerate le principali criticità della misura, e al primo posto figurano la limitata durata temporale del provvedimento e l’eccessiva burocrazia: secondo gli intervistati, tali problematiche sono “aperte” nell’80% dei casi e “in via di risoluzione” per il restante 20%.
I giudizi sono più positivi per quel che riguarda le responsabilità degli asseveratori, reputate una problematica “aperta” dal 50% degli intervistati, per il 10% si tratta di un aspetto “in via di risoluzione”, mentre per il 40% tale aspetto è da considerarsi del tutto superato.
Ancor più positivo è il giudizio circa la carenza di offerta, considerata una criticità “aperta” appena dal 10% degli intervistati, mentre per il 40% di essi si tratta di un aspetto ormai del tutto superato.
Migliorare il Superbonus 110%
Gli intervistati coinvolti nella ricerca sono concordi nel sostenere che per migliorare questa misura occorrerebbe intervenire su diversi punti, suggerendo una proroga temporale dell’incentivo, di rendere la misura strutturale tramite delle aliquote modulari sulla base delle dimensioni dell’immobile e delle unità abitative e di predisporre un testo unico semplificativo.
Una semplificazione, inoltre, è reputata opportuna anche per quanto riguarda l’ottenimento della cessione del credito dalle banche e per la semplificazione delle procedure per l’avvio dei lavori, senza trascurare la necessità di una generale maggiore chiarezza interpretativa.