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Dal Superbonus al Climabonus: il futuro dell’efficienza energetica

Le idee per i prossimi incentivi per la ristrutturazione

Dopo il clamore suscitato dal Superbonus, si apre ora la discussione sul prossimo passo: il Climabonus potrebbe essere la chiave per garantire un sistema di incentivi stabile nel tempo, secondo quanto dichiarato da Marco Granelli, presidente di Confartigianato. Questo nuovo approccio non solo rappresenta una sfida, ma anche un’opportunità per migliorare il patrimonio edilizio nazionale ed europeo.

L’impulso della Direttiva “Case Green”

L’approvazione della Direttiva “Case Green” sottolinea l’impegno dell’Europa verso una maggiore efficienza energetica degli edifici. Questo passo segna una svolta significativa dopo il Superbonus, aprendo la strada a un approccio più organizzato e stabile verso gli incentivi per l’efficienza energetica.

Quando sembrava che l’era del Superbonus fosse giunta al termine, l’attenzione si sposta ora verso una riforma più strutturata dei bonus edilizi. Marco Granelli, presidente di Confartigianato, indica la transizione dall’“era disordinata” del Superbonus a una stabilità garantita dal Climabonus come un passaggio cruciale. Questa transizione rappresenta non solo una sfida, ma anche un’occasione imperdibile per valorizzare il patrimonio edilizio residenziale nazionale ed europeo.

Granelli ha sottolineato l’importanza di un approccio europeo che sfrutti le risorse di NextGenerationEU per garantire un sistema di incentivi stabile nel tempo. Questo passaggio rappresenterebbe una maturazione nell’approccio agli incentivi, favorendo investimenti green che non solo riducono i consumi energetici e le emissioni, ma aumentano anche il valore economico degli immobili e migliorano il comfort abitativo.

Il contesto europeo e nazionale

Nel panorama europeo e nazionale, il settore edilizio rappresenta una delle principali fonti di consumo energetico e una significativa fonte di emissioni di gas serra, come evidenziato da Confartigianato. Con il 40% dei consumi finali di energia e il 36% delle emissioni attribuibili agli edifici, diventa evidente l’urgenza di una transizione verso pratiche edilizie più sostenibili.

Sebbene l’Italia abbia compiuto significativi progressi grazie ai Bonus Edilizi, c’è ancora molto da fare. Attualmente, più della metà delle abitazioni residenziali (54,1%) sono classificate come gravemente inefficienti dal punto di vista energetico. Ciò significa che circa 19,1 milioni di edifici necessitano urgentemente di interventi di efficienza energetica. Il Superbonus è stato protagonista negli ultimi anni, con interventi su 122mila condomini e 359mila edifici unifamiliari o indipendenti, ma la sfida resta titanica.

Il futuro del Superbonus e il potenziale del Climabonus

Nonostante l’ampio utilizzo del Superbonus nel 2023, i dati del 2024 mostrano un calo. Secondo l’Enea, al 29 febbraio 2024, gli investimenti ammessi a detrazione hanno superato i 111 miliardi di euro e le detrazioni maturate per i lavori conclusi hanno raggiunto i 114,4 miliardi di euro. Questi dati riflettono l’ampio utilizzo del Superbonus, coinvolgendo oltre 480.000 edifici in Italia. Tuttavia, questa tendenza sottolinea la necessità di evoluzione nel panorama degli incentivi per l’efficienza energetica. La transizione verso il Climabonus potrebbe rappresentare una soluzione per garantire incentivi stabili nel tempo, consentendo agli investitori di pianificare a lungo termine e promuovendo una maggiore adozione di soluzioni energetiche sostenibili. Con un approccio coordinato a livello nazionale ed europeo, è possibile trasformare il patrimonio edilizio in un esempio di sostenibilità e innovazione, avviando così una nuova fase per l’edilizia green in Italia e in Europa.

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