La pressione della caldaia è un elemento che va tenuto sotto controllo per fare in modo che l’apparecchio sia in grado di funzionare per un arco di tempo piuttosto lungo. Tuttavia, molte persone ancora non sanno cosa bisogna fare per controllarla a dovere, in modo che la sua resa complessiva non cali nel giro di pochi mesi. Ecco tutto ciò che c’è da sapere per regolarizzare un parametro così importante e poter contare su un dispositivo di ottima qualità.
Che cos’è la pressione della caldaia
Prima di dare un’occhiata ai valori ideali e ai consigli per tenere sempre sotto controllo la pressione della caldaia, è necessario sapere di cosa si tratti. Come già accennato in precedenza, la regolazione può giocare un ruolo fondamentale per consentire all’impianto di continuare a funzionare senza impedimenti e di ridurre al minimo gli eventuali consumi di gas. Il suo funzionamento prevede un processo ben preciso, con la ricerca di un corretto equilibrio tra la temperatura e il volume dell’acqua contenuta al suo interno.
La situazione viene monitorata tramite l’ausilio di un vaso d’espansione contenuto all’interno della caldaia. Si tratta di una membrana che inizia ad espandersi quando la pressione generale rischia di aumentare o diminuire troppo, facendo in modo che si mantenga su un dato orientativo pari a 1,5 bar. Ad ogni modo, la pressione non incide in maniera diretta sulla temperatura del sistema di riscaldamento, dato che per la regolazione di quest’ultima bisogna tenere d’occhio un insieme di settaggi primari ben visibili nella porzione frontale della caldaia stessa.
Come regolare la pressione della caldaia
La pressione della caldaia è un elemento che può essere regolato tramite pochi e semplici passaggi. In linea di massima, la maggior parte di questi elettrodomestici è dotata di un comodo rubinetto in corrispondenza della parte inferiore. La funzione di questo accessorio è quella di inserire l’acqua all’interno del circuito, con l’asticella del manometro che varia a seconda dell’apertura o della chiusura di quest’ultimo. Se la pressione aumenta troppo, basta utilizzare la valvola di sfiato per abbassarla nel giro di pochi secondi.
Come già accennato prima, una caldaia a freddo dovrebbe avere una pressione ideale che si aggiri su 1,5 bar. Se tale parametro si discosta troppo da un simile valore, i rischi per il corretto funzionamento possono crescere in misura esponenziale. Ciò che conta è agire con la massima cautela ed evitare movimenti troppo avventati. È sufficiente un piccolo errore per ottenere un effetto contrario rispetto a quello desiderato, con l’incremento dei consumi di gas e possibili danni irreparabili per la caldaia stessa.
Cosa fare in caso di pressione della caldaia troppo alta o troppo bassa
Cosa bisogna fare nel caso in cui la pressione della caldaia risulti troppo alta o troppo bassa? Nel primo caso, la situazione potrebbe iniziare a peggiorare quando il dato oltrepassa i 2 bar. Non dovrebbero esserci conseguenze sostanziali nel breve periodo, ma col passare del tempo la situazione potrebbe notevolmente peggiorare. Diversi pezzi dell’apparecchio potrebbero usurarsi fino a rompersi, come per esempio lo scambiatore di calore. Ad ogni modo, è sufficiente notare una piccola perdita d’acqua fuori dalla caldaia per accorgersi di una problematica di questo tipo.
Se invece la pressione scende al di sotto di 1 bar, sono ben altre le preoccupazioni alle quali si rischia di dover fare fronte. Ci si accorge di uno stato del genere perché i termosifoni tendono a scaldarsi male e dal rubinetto inizia ad uscire solo acqua fredda. In tal caso, bisogna lasciar sfiatare la caldaia tramite l’apertura delle relative valvole, in modo che fuoriescano bolle d’aria e vapore dal circuito interno. La valvola va chiusa non appena una determinata quantità d’acqua tende ad uscire dal dispositivo. Massima attenzione va prestata anche al rubinetto d’ingresso dell’acqua, posto generalmente nella porzione inferiore.
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