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Nuove restrizioni governative sugli incentivi fiscali: cosa cambia?

Le modifiche degli incentivi edilizi e i bonus per la casa

Il recente decreto legge emanato dal consiglio dei ministri il 26 marzo 2024 ha scosso il panorama degli incentivi fiscali, prendendo di mira il meccanismo della cessione dei crediti d’imposta. Le implicazioni sono significative, soprattutto per settori come l’edilizia, dove gli incentivi hanno giocato un ruolo cruciale negli ultimi anni.

Stop alle cessioni del credito: obiettivo e contromisure

Il provvedimento ha l’obiettivo chiaro di proteggere le finanze pubbliche, affrontando frodi e deficit derivanti dall’abuso dei bonus edilizi. Una delle principali misure è il blocco delle cessioni del credito successive alla prima, in risposta alle segnalazioni di frodi emerse nel contesto delle cessioni dei crediti.

Eliminazione delle agevolazioni: cosa colpisce?

Le nuove restrizioni toccano diversi settori, inclusi gli interventi per il recupero post-sisma, le organizzazioni non profit e le strutture assistenziali. In particolare, sono interessati anche i lavori di demolizione e ricostruzione, oltre ad altri interventi edilizi agevolati.

Scadenze definitive e sanzioni: termine ultimo ed eliminazione delle remissioni

Il decreto stabilisce una data limite definitiva, il 4 aprile, per le comunicazioni relative agli incentivi fiscali, eliminando la possibilità di estensioni attraverso sanzioni, ossia il meccanismo di “remissione in bonis”. Questa decisione mira a garantire un maggiore rispetto delle scadenze e una gestione più rigorosa dei benefici fiscali.

Eccezioni e prospettive future

Tuttavia, alcune situazioni specifiche non rientrano nell’ambito delle restrizioni:

  • Interventi per cui è stata presentata una Cilas per i lavori non condominiali di Superbonus.
  • Interventi con una Cilas e approvata una delibera per i lavori condominiali di superbonus.
  • Lavori di demolizione con ricostruzione ove è stato richiesto un titolo abilitativo.
  • Lavori diversi da quelli agevolati con il superbonus con la richiesta di un titolo abilitativo.

Resta da vedere come il decreto verrà affrontato dal parlamento per la sua conversione in legge, con la possibilità di modifiche future.

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