Ottimizzare l’efficienza energetica degli edifici è fondamentale per ridurre le emissioni inquinanti, ma cosa si può dire dei processi di efficientamento dal punto di vista economico?
La valutazione economica dell’efficientamento energetico
Sicuramente rendere più efficiente un immobile in termini energetici significa riuscire a ridurre i costi, di conseguenza operazioni simili rappresentano un vero e proprio investimento, tuttavia vi sono delle spese iniziali da sostenere e, soprattutto, la convenienza economica non può dirsi automatica in tutti i casi.
Recentemente, l’Europa aveva previsto dei parametri di efficienza energetica piuttosto rigidi, da raggiungersi in lassi temporali tutt’altro che lunghi, dopodiché si è compiuto un dietrofront rendendo tali obiettivi molto più “morbidi” anche in termini temporali, proprio perché il loro raggiungimento richiede il compimento di spese che non tutti possono permettersi.
Sicuramente i governi stanno recitando un ruolo di primo piano nel processo di rinnovamento degli edifici, prevedendo una serie di incentivi fiscali mirati, ma anche i cittadini, ovviamente, sono spesso chiamati a mettere mano al portafogli e, in generale, a valutare la convenienza economica delle operazioni a disposizione.
Proprio da questo punto di vista si segnalano alcuni studi condotti da Nicola Terry e Ray Galvin, ingegneri dell’Università di Cambridge, che hanno evidenziato come l’installazione delle pompe di calore non possa considerarsi vantaggiosa in qualsiasi caso.
Quando e dove conviene installare le pompe di calore
Le pompe di calore aria-acqua sono le più diffuse e, è bene ricordarlo, sono dei dispositivi che tramite l’elettricità e dei fluidi a basso punto di ebollizione riescono ad estrarre calore dall’aria esterna convogliandolo all’interno, proprio per questo sono spesso definite una sorta di “frigorifero al contrario”.
Secondo Terry e Galvin le pompe di calore, sebbene senz’altro efficienti ed utili per ridurre i consumi, non sarebbero economicamente vantaggiose se installate in immobili non idonei a riceverle, ovvero muniti di termosifoni obsoleti, con scarse capacità di isolamento termico e magari collocati in zone in cui le temperature invernali raggiungono picchi molto rigidi.
Soppesando tutti i diversi aspetti, in primis i consumi energetici, le pompe di calore non riuscirebbero a garantire un ritorno economico significativo in immobili di questo tipo, e questa conclusione è molto interessante, dal momento che in Italia la grande maggioranza degli edifici presenta proprio delle caratteristiche di questo tipo.
Gli interventi di ristrutturazione per le pompe di calore
Alla luce di questo, dunque, che cosa si può dire delle pompe di calore e della loro capacità di ridurre i costi?
Se si vuol usufruire appieno dell’efficacia di questi dispositivi, l’ideale è provvedere alla loro installazione nell’ambito di un più ampio intervento di ristrutturazione dell’immobile, che preveda anzitutto delle opere di isolamento termico, da intendersi sia come applicazione di materiali isolanti a muro che come installazione di infissi ben performanti.
Anche i termosifoni possono necessitare di un adattamento, oppure può essere necessario installarne di nuovi. Inoltre, anche dei comportamenti virtuosi sanno essere preziosi per favorire l’efficienza: può essere molto utile, ad esempio, programmare gli spegnimenti del dispositivo nei momenti in cui non si è in casa, o comunque impostare il termostato in modo che non vengano mai superate determinate soglie.
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